Con ben 344 voti contro e 286 favorevoli, per la terza volta l’accordo sull’uscita dall’Europa della Gran Bretagna e siglato da Theresa May viene bocciato dalla Camera dei Comuni. E la Commissione europea avverte: l’idea no-deal é sempre più concreta! Senza accordo, infatti, la data Brexit predefinita è il 12 aprile.
Ma una serie di scenari rimangono aperti
I leader dell’Ue si incontreranno in un vertice straordinario il 10 aprile per ascoltare il nuovo piano del Primo ministro ma se Downing Street non è in grado di indicare una via da seguire entro quella data i 27 riuniti potrebbero decidere se tagliar fuori la Gran Bretagna con un no-deal o costringerla a sedere al tavolo dei negoziati.
Se la Camera dei Comuni accondiscende a una soft Brexit
I Labour, come è noto, vorrebbero che il governo britannico avesse voce in capitolo nella politica commerciale dell’Ue. Questa sarebbe un’opzione se il Primo ministro riuscisse a far approvare il suo accordo sul ritiro alla quarta volta, senza modifiche alla dichiarazione politica prorogando l’uscita al 22 maggio.
Se la Camera dei Comuni appoggia un secondo referendum o il Primo ministro invoca le elezioni generali
Entrambi questi scenari richiederebbero una lunga estensione dell’articolo 50, ben oltre le elezioni per il Parlamento europeo. In questo caso, l’estensione di tale articolo non sarebbe inferiore a nove mesi, portando l’adesione della Gran Bretagna all’Ue fino al 31 dicembre 2019. Ma tutto è possibile non oltre i 21 mesi, mantenendo il Regno Unito nel blocco fino al 2021!
a cura di Sara Novello