Lunedì inizia il Ramadan e sale la tensione per il rischio attacchi Isis in Occidente, e in particolar modo in Europa. Gli europei di calcio sono alle porte e i servizi segreti di mezzo mondo sono in allarme. Gli jihadisti hanno promesso attentati eclatanti e gli 007 americani, britannici, tedeschi e francesi in particolare hanno posto l’attenzione su impianti sportivi, festival musicali e luoghi di ritrovo affollati, indicati quali obiettivi per un imminente attacco delle cellule occidentali dello Stato islamico.
L’intelligence statunitense, inoltre, avrebbe ricevuto informazioni specifiche in merito alla volontà dell’Isis di compiere attentati eclatanti delle principali città europee e mediorientali nelle prossime settimane. James Clapper, direttore del servizio segreto nazionale americano, ha rivelato che cellule clandestine dell’Isis in Europa, già dal 25 aprile scorso, stavano progettando attacchi contro Gran Bretagna, Germania e Italia. Dello stesso tenore le dichiarazioni del Ufficio criminale della Polizia tedesca (Bka), che ha ricevuto chiari avvertimenti circa possibili attacchi da parte del Califfato durante il campionato europeo di calcio che si terrà in Francia. Nel Regno Unito, Scotland Yard, per bocca di Neil Basu, vice commissario della polizia metropolitana, ha voluto lanciare un alert relativo a festival musicali, discoteche ed impianti sportivi, sottolineando che tali obiettivi potrebbero essere il bersaglio per un prossimo attacco. L’alto ufficiale ha inoltre aggiunto che i luoghi affollati erano già stati oggetto dell’attenzione della cellula dell’Isis che colpì Parigi, in possesso di fotografie dello stadio di Birmingham rinvenute su uno smartphone appartenuto ad uno dei componenti del commando. Proprio il direttore dei servizi segreti di Francia (Dgsi), Patrick Calvar, il 10 maggio scorso, ha voluto sottolineare che il paese transalpino è il più minacciato dall’Isis che starebbe progettando nuovi attacchi sul territorio francese. Infine, in un nuovo messaggio via web datato 21 maggio, i terroristi hanno minacciato nuovi attacchi contro l’Occidente durante il mese sacro islamico del Ramadan, che inizierà il prossimo 6 giugno prossimo. Tutti questi segnali allarmistici rappresentano un punto in comune: lo Stato islamico, trovandosi accerchiato sul terreno siro-irakeno dalle preponderanti forze della coalizione a guida Usa, necessità di nuova linfa, di ribalta massmediatica e di pubblicità per poter rinforzare i ranghi con nuove reclute.
Pur impegnandosi a colpire duramente le postazioni Isis sul terreno siriano e, negli ultimi giorni, stringendo un cerchio attorno a Falluja, la coalizione non ha però intaccato la capacità del Califfato di colpire oltre i suoi confini. Proprio in quest’ottica occorre inquadrare l’inarrestabile flusso migratorio verso le coste italiane da parte di migliaia di profughi che, loro malgrado, costituiscono una cortina fumogena per l’invio di jihadisti verso l’occidente, celati proprio in mezzo ai clandestini.
Negli ultimi giorni le indiscrezioni a conferma di questa tesi hanno disegnato un panorama a dir poco inquietante, proprio in relazione alla capacità dei mujaheddin di infiltrarsi tra i clandestini vestendo “all’occidentale”, muniti di falsi passaporti siriani e accompagnandosi a donne e bambini, il tutto allo scopo di sfuggire ai controlli predisposti presso gli hotspot italiani. L’invio di nuovi miliziani diretti nelle maggiori città europee, unito ai numerosi proclami di minaccia, costituiscono inquietanti segnali di allarme che le intelligence occidentali non possono sottovalutare.
Il recentissimo filmato disponibile nel web, sempre a firma dell’Isis in Libia, mostra infatti capacità comunicative intatte, oltre che documentare attacchi nella zona di Misurata compiuti contro le forze del governo libico da parte di militanti del Califfato tunisini, egiziani e mauritani. Il videomessaggio è intitolato “dall’umiliazione alla gloria” e intende rappresentare una nuova sfida all’Occidente ed un invito ai veri credenti ad unirsi alle forze del califfato impegnato sul terreno di battaglia contro apostati ed infedeli.