Tasse, lavoro e immigrazione sono tra i temi più dibattuti nella campagna elettorale appena conclusa. Ogni politico ha posto l’accento su un argomento piuttosto che su un altro, ma alla fine i programmi hanno spesso dovuto cedere il posto a polemiche e attacchi tra i vari leader che poco avevano a che fare con i progetti da realizzare in caso di vittoria. Intanto, il fatidico giorno è arrivato e 46 milioni di italiani sono chiamati alle urne. Non tutti, forse, avranno chiari i programmi presentati dai vari schieramenti e così, in estrema sintesi, proponiamo una breve carrellata sui principali partiti.
Centrodestra
I punti salienti nel programma di Centrodestra, firmato da Fratelli D’Italia, Lega, Forza Italia e Noi con l’Italia, sono diversi ed articolati.
Sulla questione tasse, tra i vari punti, si propone una riforma del sistema tributario con l’introduzione di un’unica aliquota fiscale, meglio chiamata Flat tax, per famiglie e imprese. Si dice no all’imposta di successione e sulle donazioni, no alla tassa sulla prima casa, no al bollo sulla prima auto e no alle tasse sui risparmi. Il Centrodestra propone, inoltre, una ‘pace fiscale’ per tutti i piccoli contribuenti che si trovano in condizioni di difficoltà economica ed una facilitazione dell’accesso al credito per le piccole e medie imprese. Si propone anche una riorganizzazione dell’amministrazione finanziaria dello Stato, con la chiusura di Equitalia a fronte della concessione agli enti locali della libertà di individuare i metodi di riscossione.
Tra le proposte anche un piano per il Sud, ossia un piano per lo sviluppo infrastrutturale e industriale del Mezzogiorno.
Per quanto riguarda la questione Europa, il Centrodestra dice no alle politiche di austerità e chiede più politica e meno burocrazia: la richiesta è quella di far prevalere la Costituzione italiana sul diritto comunitario. Un aspetto importante, anche perché evidenziato spesso nei comizi, è una maggiore tutela per il made in Italy su tipicità di produzioni agricole e dell’agroalimentare.
Per la povertà le proposte avanzate sono disparate: azzeramento della povertà assoluta con un piano di sostegno ai cittadini italiani, aumentare le pensioni minime, le pensioni per le mamme, raddoppiare l’assegno per gli invalidi, sostenere in maniera maggiore i disabili e bonificare le zone periferiche del Paese.
Per la sicurezza il punto numero uno è la lotta la terrorismo e, con questo, il blocco degli sbarchi con respingimenti assistiti e stipulazione di trattati e accordi con i Paesi di origine dei migranti economici, oltre al rimpatrio di tutti i clandestini irregolari. Sul fronte giustizia il Centrodestra inoltre propone la separazione delle carriere nella magistratura. Per le famiglie viene proposto un piano per gli asili nido gratuiti e assegni di supporto alle famiglie con più figli.
Infine, per il Centrodestra sarà fondamentale che ci sia l’elezione diretta del Presidente della Repubblica, una riduzione del numero dei parlamentari e un adeguamento della città di Roma in linea con le altre principali capitali europee.
Partito democratico
Il Partito Democratico propone l’adozione di un salario minimo per tutti. Le imprese saranno vincolate a usarlo solo in assenza di un contratto collettivo. Per questo, l’introduzione di questa riforma dovrà essere accompagnata da una legge sulla rappresentanza sindacale. La formazione del lavoratore rimane un punto cardine della politica del Pd e per questo ogni lavoratore dovrà ricevere un codice personale di cittadinanza attiva, nel quale confluirà un conto personale della formazione per un monte ore complessivo minimo iniziale di 150 ore.
Sulla questione famiglia, il Pd propone un assegno per tutti, ossia una misura fiscale unica (in grado di raggiungere anche gli incapienti sotto forma di assegno) che preveda 240 euro di detrazione Irpef mensile per i figli a carico fino a 18 anni e 80 euro per i figli fino a 26 anni. E non solo aiuti per le madri ma anche per i padri estendendo per sempre a 10 giorni il congedo post nascita dei figli.
Per quanto riguarda la fiscalità la proposta è quella di completare la riduzione della pressione fiscale sulle imprese, grandi e piccole, portando l’aliquota Ires al 22% assicurando alle imprese individuali un’uguale tassazione attraverso l’introduzione dell’Iri con aliquota al 22%. Ma anche aumentare la deducibilità dell’Imu pagata sugli immobili da imprese, commercianti, artigiani e professionisti. Rafforzare il Piano Impresa 4.0 rendendo stabile e strutturale il credito di imposta alla ricerca e sviluppo. In più, la proposta è quella di una patente fiscale a punti con una serie di vantaggi tributari e non, per i contribuenti che pagano correttamente le tasse.
A livello infrastrutturale tra le varie proposte c’è quella di potenziare le linee ferroviarie esistenti, completando quelle in esecuzione ed estendendo la rete di trasporto. In particolare completare l’Alta velocità ferroviaria, velocizzando la linea adriatica e quelle del Sud Italia e realizzando i tratti Napoli-Bari, Catania-Palermo e Milano-Venezia.
Per il turismo, invece, il Partito Democratico propone di incentivare la riqualificazione e ristrutturazione degli immobili alberghieri, attraverso agevolazioni come l’iperammortamento del Piano Impresa 4.0.
Per quanto concerne la Pubblica amministrazione le proposte sono quelle di implementare le recenti riforme, realizzare la transizione verso l’amministrazione digitale, investire sul capitale umano, ridurre i controlli preventivi sull’azione amministrativa e potenziare la verifica dei risultati, semplificare la giustizia amministrativa e riqualificare il patrimonio edilizio della PA, migliorandone l’efficienza energetica e promuovendo modelli di autoproduzione di energia.
Per il Pd serve poi più Europa e più politica in Europa.
In tal senso la richiesta è che gli europei possano eleggere direttamente un presidente unico della Ue, evitando l’attuale frammentazione istituzionale e fornendo finalmente l’Unione di una figura di vertice immediatamente riconoscibile e responsabile. In più chiede che l’erogazione dei fondi sia condizionata al rispetto dello stato di diritto, dei diritti fondamentali e degli obblighi di solidarietà, come nel caso del ricollocamento dei richiedenti asilo. Un primo obiettivo è la creazione di un Fondo europeo della difesa che possa gradualmente portare all’istituzione di una guardia costiera e di frontiera comune, garantendo il buon funzionamento del sistema Schengen. Circa il welfare si propone di aumentare l’indennità in base ai bisogni effettivi delle persone, dando libertà di scelta tra un assegno di cura e un budget di cura.
Per i giovani lavoratori, invece, il Pd intende preservare la stabilità finanziaria del sistema e, al contempo, dare delle garanzie sul loro futuro previdenziale, soprattutto per chi ha carriere lavorative saltuarie e precarie. Per questo propongono una pensione contributiva di garanzia, costituita da un livello di reddito pensionistico minimo di 750 euro mensili, garantito alle persone che sono interamente nel sistema contributivo al compimento dell’età di vecchiaia, grazie a un’integrazione a carico dello Stato.
Per la cultura propongono un Piano cultura 4.0 per le imprese culturali e creative che investono in innovazione tecnologica, con particolare attenzione alle aree ad alto tasso di abbandono scolastico e al Mezzogiorno. Sul fronte immigrazione per il Pd è fondamentale insistere sull’importanza del processo d’integrazione: sulla promozione di valori e responsabilità, ma anche sulla certezza dei diritti, come quello alla cittadinanza piena per i figli degli stranieri nati e cresciuti in questo Paese. La proposta è quella di fare un confronto costruttivo con l’Unione Europea sulle politiche migratorie anche attraverso la revisione del trattato di Dublino. Inoltre si ritiene necessario il superamento dell’impostazione, ormai anacronistica, della legge Bossi-Fini.
Movimento Cinque Stelle
Anche il programma del Movimento 5 Stelle affronta diversi ambiti di intervento. Per quanto riguarda il lavoro si propone un salario minimo garantito, smart working, l’adozione di un equo compenso per tutti e l’introduzione di tutele nei confronti delle lavoratrici, lavoratori autonomi e non. Ulteriormente anche un reddito di cittadinanza.
I grillini propongono anche l’innalzamento dell’indennità di maternità dall’80% al 100% e un premio di 150 euro al mese, per 3 anni, a maternità conclusa, per le donne che rientrano al lavoro, e sgravi contributivi per le imprese che mantengono al lavoro le lavoratrici dopo la nascita dei figli.
Oltre 2 miliardi di euro verrebbero stanziati per la riforma dei centri per l’impiego mentre per le pensioni la proposta è di 780 euro netti al mese a tutti i pensionati e di 1.170 euro netti al mese per una coppia di pensionati.
Per la questione delle tasse i Cinquestelle propongono: riduzione delle aliquote Irpef, niente tasse per redditi fino a 10mila euro, manovra choc per le piccole e medie imprese: riduzione del cuneo fiscale e riduzione drastica dell’Irap, abolizione reale degli studi di settore, dello split payment, dello spesometro e di Equitalia e l’inversione dell’onere della prova in quanto il cittadino è onesto fino a prova contraria.
Un tema molto caro ai 5Stelle sono anche le pensioni d’oro e per questo ne propongono lo stop insieme ai vitalizi, sprechi della politica e opere inutili. Propongono quindi una riorganizzazione delle partecipate spending review della spesa improduttiva.
Sul versante sicurezza il Movimento propone 10mila nuove assunzioni nelle forze dell’ordine e due nuove carceri.
Sul tema immigrazione, invece, i pentastellati vorrebbero introdurre un modello di cooperazione internazionale finalizzata anche alla stipula di trattati per i rimpatri e 10.000 nuove assunzioni nelle commissioni territoriali per valutare in tempi certi e rapidi se un richiedente asilo ha diritto o meno a stare in Italia.
Altro tema è l’abolizione della legge Fornero con il sistema “quota 100 e quota 41”, poi staffetta generazionale, riforma delle categorie usuranti e opzione donna.
Invece per il tema famiglia si parla dell’introduzione del modello francese con rimborsi per asili nido, pannolini e baby sitter. Inoltre anche l’introduzione iva agevolata per prodotti neonatali, per l’infanzia e per la terza età e l’innalzamento dell’importo detraibile per assunzione di colf e badanti.