Il biotestamento è legge di Stato. Dopo anni di discussioni la legge che regola il fine vita è stata approvata in Senato con 180 sì, 71 contrari e 6 astensioni.
Il testo della legge
La prima parte del testo riguarda il consenso informato del paziente capace di esprimere direttamente le proprie volontà sulle cure, in previsione di una malattia che renda impossibile decidere liberamente.
L’articolo 1, ad esempio, prevede che nessun trattamento e diagnosi possano essere iniziate o proseguite senza il consenso libero e informato espresso in forma scritta o con dispositivi informatici, o dai genitori in caso di minorenni. L’eventuale diniego a non ricevere informazioni deve essere registrato sulla cartella clinica. In ogni momento il malato può rivedere le sue decisioni anche se la revoca riguarda l’interruzione della cura, inclusa idratazione e nutrizione artificiali.
Decisiva l’unione tra M5S e Pd
Nonostante la forte presa di posizione contraria della parte politica cattolica, l’unione tra il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico è stata decisiva.
Un argomento, quello del fine vita, che ha riempito nell’ultimo anno pagine e pagine di cronaca. Non ultimo l’inizio del processo che vede coinvolto Marco Cappato, persona di riferimento dell’Associazione Luca Coscioni che insieme al Partito Radicale è tra i principali promotori della legge approvata oggi.
E’ stato proprio di Cappato uno dei primi messaggi di entusiasmo che ha affidato ai social il suo commento: “Il #biotestamento è legge! Grazie a Welby e a chi ci ha creduto!! Ci vogliamo bene 🙂 Prossima tappa: #eutanasialegale per essere #liberifinoallafine”.
Tantissimi i commenti di soddisfazione da parte del mondo politico
Ma la partecipazione e la soddisfazione non è mancata nemmeno da parte degli esponenti di diversi partiti politici. Tanti i tweet di approvazione, primo fra tutti quello da parte del presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni che ha scritto: “#biotestamento Dal Senato via libera a una scelta di civiltà. Un passo avanti per la dignità della persona”.
Il grillino Roberto Fico, invece, ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile raggiungere questo risultato parlando di “giornata storica, una giornata che il nostro Paese aspettava da anni”.
La parola al Presidente della Camera e del Senato
Dello stesso tenore anche le parole di Laura Boldrini, presidente della Camera, che ha dichiarato: “D’ora in poi i malati, le loro famiglie, gli operatori sanitari saranno meno soli in situazioni drammatiche”. Mentre il presidente del Senato, Pietro Grasso, ha commentato: “Possiamo dire di aver assolto al nostro compito quando, in coscienza, decidiamo secondo criteri di responsabilità, cercando tutti insieme la strada di maggior condivisione possibile anche sulle questioni più divisive”.
Il disaccordo della Cei
Duro il commento del direttore dell’Ufficio Cei per la Salute, don Massimo Angelelli, che dopo l’approvazione della legge ha dichiarato di non riconoscersi in questo testo in quanto “la valutazione non è positiva”. Ha poi continuato spiegando che, nonostante la legge tuteli i medici sollevandoli da ogni responsabilità, tuteli le strutture sanitarie pubbliche, tenti di ridurre la medicina difensiva spostando sul malato l’onere della responsabilità delle scelte “sembra poco efficace nella tutela dei sofferenti”.