Sembravano oramai perse tutte le speranze e invece,dopo quasi 44 ore al gelo, sono state estratte vive otto persone da ciò che resta dell’hotel Rigopiano. Tra loro anche due bambini. Si presume ci siano anche la moglie e i figli di uno dei due uomini che hanno dato l’allarme mercoledì notte. Tutti gli otto superstiti sono in condizioni fisiche discrete e sono stati portati con gli elicotteri negli ospedali di Pescara e l’Aquila.
Dopo due giorni e due notti di lavoro i soccorritori, con non poche difficoltà, sono riusciti a compiere il miracolo. Gli 8 sopravvissuti, secondo alcune indiscrezioni, sembrerebbe si siano rifugiati nel solaio della struttura e che siano riusciti ad accendere un fuoco per scaldarsi. Il primo contatto con i soccorritori c’è stato intorno alle 11 di questa mattina, quando hanno sentito delle voci e sono riusciti a mantenere il contatto, fino a farsi trovare. “È bastato guardarli in faccia per capire cosa hanno passato”, ha detto uno dei primi che ha aiutato nel salvataggio dei superstiti. Sopravvissuti anche i due grandi cani bianchi, mascotte dell’albergo.
Ancora però le ricerche non sono terminate, si continua a scavare nella speranza di trovare ancora persone. C’è ansia e paura per tutti quelli che ancora non si sa che sorte abbiano avuto.
Un hotel, quello colpito, situato nel parco del Gran Sasso pescarese che da meta ideale per il relax, dotato di Spa e sauna, è diventato preda in pochi secondi della forza della natura, distruggendolo.
Tra i dispersi ancora una coppia di Roma, che dal giorno della slavina non dà più segni di vita.Lo stesso per una coppia marchigiana, una coppia di abruzzesi e per una famiglia di Osimo che ancora non è stata ritrovata.
Le ore passano e l’ansia sale anche per i dipendenti della struttura che non rispondono ai richiami dei soccorsi. “Le speranze ce le abbiamo sempre avute ma si affievolivano con il passare del tempo“, ha detto in un punto stampa Titti Postiglione, responsabile dell’Ufficio emergenze della Protezione Civile.
Le ricerche continuano incessanti, si stanno utilizzando tutti i mezzi tecnologici possibili insieme al fiuto dei cani per cercare di trovare prima che sia troppo tardi anche il resto dei dispersi. Quello che è certo è che se prima un po’ tutti hanno creduto che fosse finita, il ritrovamento di queste otto persone ha riacceso la speranza.