a cura di Veronica Di Benedetto Montaccini
Dopo mesi di ascesa folle fino alla quotazione di 20mila dollari, la più famosa delle cripto-monete è adesso in caduta libera sotto i 12mila dollari, con perdite oltre il 40%. E’ la peggior settimana per i Bitcoin dal 2013. Ma si tratta della moneta del futuro o di una bolla speculativa?
La follia dei Bitcoin diventerà un incubo?
Ancora sconosciuta al grande pubblico, qualche anno fa questa moneta, che non è emessa dalle banche centrali come l’euro o il dollaro, ma creata da computer che utilizzano algoritmi complessi, ha visto una crescita virale tanto da farla arrivare a quotazioni altissime prima del tonfo della scorsa settimana. Il crack è dovuto alla bancarotta di una grande piattaforma sudcoreana, la sospensione di un’altra piattaforma negli Stati Uniti, tutto sullo sfondo del sospetto di manipolazione e insider trading. Una brutta sorpresa per i fan, i truffatori e i risparmiatori di ogni tipo. Eppure l’evoluzione del Bitcoin li ha abituati a questo gioco sulle montagne russe. Lunedì, alle 21:30, ci sono voluti 12,452 dollari per ottenere un’unità di questa criptovaluta che sembrava vicina, solo dieci giorni fa, a toccare i 20.000 dollari.
Una brusca caduta, ma “per il momento, non c’è motivo di allarmarsi”, dice Antonella (nome di fantasia per tutelare l’identità della persona intervistata e appartenente al gruppo Bitcoin Italia Foundation), un’utilizzatrice di Bitcoin da quattro anni “per divertimento – racconta – Sono convinta che il corso normale tornerà presto”. Antonella vuole ancora credere a questo strumento che permette di “comprare e vendere dall’applicazione del cellulare quando si ha il desiderio, un po’ come per scommettere”.
Satoshi Nakamoto, l’uomo che ha creato questa criptovaluta nel 2008, è il 44esimo uomo più ricco della terra secondo Forbes. I Bitcoin stanno rivoluzionando l’economia globale, tanto che la Francia è pronta a portare la questione al tavolo del prossimo G20.
I timori delle autorità finanziarie
Per evitare ad Antonella e a molti altri detentori di Bitcoin una grande delusione, le autorità dei mercati finanziari europei hanno già dato l’allarme e sconsigliato di investire in criptovaluta. Tanto per proteggere il risparmiatore quanto per l’ansia di vedere apparire una moneta sulla quale non avrebbero alcun controllo.
“Dobbiamo finire con questo romanticismo per i bitcoin, che alla fine si basano su un sistema informatico senza alcuna base!” spiega a OFCS.Report Jacques Favier, esperto e autore del libro francese tradotto in più lingue “Bitcoin, la moneta acefala”. “Non prevedo il futuro – continua Favier – ma il prezzo del Bitcoin sta cambiando troppo brutalmente. Correzioni molto severe hanno già avuto luogo. A gennaio 2014, i Bitcoin hanno registrato un declino grave e abbastanza lungo. Quando guardi la curva di questo periodo, da novembre 2013 a giugno 2015, era già in atto l’esplosione della bolla. Eppure, il corso è poi risalito. Quest’anno abbiamo osservato variazioni superiori al 30%, una buona mezza dozzina di volte. Ma fino ad ora, sono stati sistematicamente seguiti da fasi crescenti”.
I grandi nomi della finanza si dividono. Per il presidente del cda di UBS, Axel Weber, i Bitcoin non sono una “moneta reale” perché sono “instabili e non universalmente riconosciuti”. Dello stesso parere la presidente uscente della Fed, Janet Yellen, il governatore della Banca centrale danese, Lars Rohde, e il capo della Consob britannica, Andrew Bailey, che mettono in guardia sul pericolo di una “bolla speculativa”. D’altro canto, però, colossi come Ebay stanno “seriamente considerando” di inserire i Bitcoin tra i metodi di pagamento e in Giappone, dove le criptovalute sono da tempo legali, alcune società, come la Gmo Internet Group, hanno scelto di pagare in Bitcoin i propri dipendenti. Per localizzarli in tempo reale esistono anche delle App, come “Quibitcoin”.
Dopo gli alti e bassi del 2013, la caduta del Bitcoin dimostra che è più che mai necessario inquadrare il suo uso con una legge europea e considerarla come uno strumento finanziario come qualsiasi altro. Nel suo rapporto sulle valute virtuali, tuttavia, ha affermato di aver compreso l’innegabile attrattiva per la rivoluzione bitcoin. “Ricorda lo sviluppo delle carte di credito negli anni ’70 – ha scritto nel suo libro Jacques Favier – A quel tempo avevano provocato diffidenza diffusa tra gli esperti. Lo hanno visto come un dispositivo molto rischioso e senza speranza”.
Israele vieta l’uso dei Bitcoin
Ci sono Paesi che stanno ricorrendo ad azioni molto dure contro l’uso dei Bitcoin, ne è un esempio Israele. La Commissione di Sicurezza israeliana ha bandito l’uso delle criptovalute fino a quando non sarà maggiormente regolamentato. “Non ci saranno Bitcoin in Israele fino a quando non verranno fissate le regole” ha dichiarato la Commissione israeliana per la regolamentazione dei valori mobiliari. Il direttore di questa Autorità, Shmouel Hauser, lunedì scorso ha fatto sapere che questa proposta sarà discussa la prossima settimana in un incontro con i regolatori del mercato azionario. “Faremo in modo che le società che commerciano principalmente con valute virtuali non saranno in grado di commerciare nel mercato azionario di Tel Aviv”, ha affermato Shmouel Hauser che ha inoltre spiegato che questa decisione è destinata a proteggere il pubblico in questo settore.
I rischi per chi investe in Bitcoin
Il Codacons sta preparando un esposto per truffa e truffa aggravata a 104 procure di tutta Italia. In base a quanto sostengono i consumatori nell’esposto, infatti, “il potere del piccolo risparmiatore nel determinare il prezzo sarebbe naturalmente zero in quanto sarebbero i trader sui mercati professionali a dettare le regole e io rischi sembrerebbero veramente molti”. Nell’esposto viene chiesto di “verificare e identificare coloro che hanno emesso i Bitcoin sul territorio nazionale e il sequestro di quei siti internet che promettono ai risparmiatori guadagni mirabolanti attraverso i Bitcoin, e l’intervento dell’Antitrust per sanzionare qualsiasi forma di pubblicità ingannevole”.
In che modo i proprietari di bitcoin possono recuperare la loro scommessa?
Ci sono solo tre modi per ottenere la moneta: “O li hai ‘estratti’- commenta l’esperto della criptovaluta Jaques Favier – cioè auto-generati, ma è il caso di pochissime persone. O ti è stato addebitato un buono o un servizio Bitcoin. O, infine, li hai acquistati su una piattaforma. In tal caso, puoi rivenderli su questa stessa piattaforma o su un’altra”.
“L’attenzione mediatica di questi giorni sta attirando nel sistema molti investitori che acquistano Bitcoin solo pensando di arricchirsi – spiega ancora Jaques Favier – c’è il rischio, quindi, che queste stesse persone possano vendere in fretta i propri Bitcoin per assicurarsi un guadagno nel breve periodo, causando un panic sell che ne farebbe calare il valore. Insomma chi investe in questa moneta deve aspettarsi ciclicamente dei momenti di panico”.