“Forse grideranno che la Fallaci aveva ragione, che non meritava d’essere trattata come delinquente. A darmi della retrograda, xenofoba, razzista, eccetera. E quando l’attacco verrà, udiremo le consuete scemenze”. Termina così, “ Il nemico che trattiamo da amico “ di Oriana Fallaci, un lungo e sempre attualissimo resoconto analitico pubblicato dal Corriere della Sera nel luglio del 2005, all’ indomani dell’attacco terroristico di Londra. Sono passati quindici anni da quella mattina dell’11 Settembre, data in cui il mondo provò per la seconda volta il brivido della Guerra Mondiale in diretta mediatica. La prima volta fu esattamente nel 1991, con l’operazione militare Desert Storm, nota come “Guerra del Golfo”.
Il 2015 e 2016 hanno visto l’Europa protagonista di nuovi attentati terroristici come l’ 11 Settembre. La Spagna e l’Inghilterra avevano già pianto nel 2004 e nel 2005. Ci si chiede quanto sia cambiato il Mondo dall’ 11 settembre 2001, quanto sia cambiata la Sicurezza, le sue tecnologie, la Difesa, l’approccio con le dinamiche del terrorismo Internazionale, soprattutto quello di matrice Islamica. L’ Europa conta oggi, nel settembre 2016 circa 400 morti, se si sommano le vittime di Parigi, Nizza, e Brussel, senza contare i feriti gravi di cui non conosceremo mai i loro destini.
Furono circa 3000 le vittime dei tre attacchi del 2001, considerando quelli alle Torri Gemelle al Pentagono. Allora il mondo militare intero e quello della difesa reagì affermando che non ci sarebbe stato mai più un nuovo 11 settembre. La realtà oggi, non solo smentisce quelle dichiarazioni, ma la rende più preoccupanti perché se nel 2001 si parlava di Al Qaeda come gruppo terroristico, oggi ad agire c’ è addirittura un gruppo di più ampie dimensioni e organizzazione che si autodefinisce Stato.
L’ Italia è oggi la Landing zone del Mediterraneo , una ” testa di comodo” geograficamente parlando, perché vicina al Medio Oriente e all’ Africa, “ ai paesi che forniscono il grosso della truppa “ ci insegnava la Fallaci. Spesso e volentieri all’ indomani degli attacchi, l’opinione pubblica e i cittadini vengono rassicurati a riguardo di questa” Truppa” con la psichiatrizzazione degli attentatori, quasi a voler riassicuraci tutti perché tanto con la testa non ci stanno! Altro tema sarcasticamente “rassicurante” a riguardo della “truppa” è l’homegrown, ovvero il fatto che una minaccia interna sia meno grave di una esterna. Peccato che i “morti” nelle tragedie siano sempre uguali, sia se uccisi dall’esterno che da un “connazionale.
Il Concetto di jihad, promosso da queste truppe contro chi è considerato infedele, ha iniziato a consolidarsi proprio con il massacro dell’11 settembre, “snaturando” il concetto spirituale e giuridico dell’Islam in quanto religione. L’ Islam promosso dalle truppe della jihad equivale a terrore e violenza.
L’ 11 settembre 2016 è un anniversario diverso rispetto agli ultimi anni. Chiunque oggi riguardando le immagini di quei giorni e le celebrazioni odierne si pone delle domande con rabbia e orgoglio, come direbbe la Fallaci: dove abbiamo sbagliato? E perché abbiamo fallito? Parigi, Brussel, Nizza, Dacca, Instabul, Siria, Iraq, gli ultimi attentati negli stessi Stati Uniti sono lì a ricordarcelo.