Si è tenuto presso Europol un seminario chiuso a soli 100 partecipanti di agenzie nazionali, istituzioni e agenzie dell’Ue e organizzazioni internazionali preordinato a fornire ai partecipanti uno step formativo specialistico sulle dimensioni online dell’estremismo di destra e del terrorismo, a cura dei principali esperti del settore. Per Europol, infatti, la risposta efficace alla minaccia deve basarsi su una comprensione approfondita degli attori e delle dinamiche che guidano l’estremismo violento di destra.
Lo Stato islamico e il cambio di strategia
Del resto, l’Europa sta attualmente monitorando sia il chiaro cambiamento nella strategia dello Stato islamico, potenzialmente rivolto ad attuare speciali attacchi di tipo militare nell’ambiente internazionale, con particolare attenzione all’Europa, sia il crescente numero di combattenti terroristi stranieri.
Proprio per queste ragioni, ed anche per garantire una risposta efficace a queste nuove sfide, Europol ha creato nel gennaio 2016 il Centro europeo antiterrorismo (ECTC), che rappresenta allo stesso tempo un centro operativo ed un centro di competenze per rafforzare la sua risposta al terrorismo.
l’ECTC è dunque progettato come un hub centrale nell’UE per la lotta al terrorismo che si concentra principalmente sui seguenti task:
- fornire supporto operativo su richiesta di uno Stato membro dell’Ue per indagini;
- affrontare i combattenti stranieri;
- condividere l’intelligence e le competenze in materia di finanziamento del terrorismo (attraverso il programma di controllo delle transazioni finanziarie dei terroristi e l’unità di informazione finanziaria);
- propaganda terroristica online ed estremismo (tramite l’Unità di riferimento Internet dell’Ue);
- traffico illecito di armi;
- cooperazione internazionale tra le autorità antiterrorismo.
Analisi della simbologia terroristica
I relatori esperti del seminario, sono stati appunto selezionati ed invitati proprio dall’Ectc Advisory Network su terrorismo e propaganda. I lavori si sono focalizzati sull’importanza della counter-ideology come approccio strategico alla lotta al terrorismo, attraverso un percorso che tra i vari relatori che si sono avvicendati, ha tracciato anche la storia dei simboli, segni, gesti e codici utilizzati per comunicare, celebrare la violenza e incoraggiare l’azione e che detta anche i tempi di una progressiva trasformazione della minaccia terroristica. La simbologia terroristica ha incluso una discussione su simboli e codici storici modificati, inclusi codici alfanumerici e adattamenti creativi di simboli vietati, loghi cooptati e caratteri e categorie di simboli relativi ad aree tematiche chiave, come le terre geografiche, i simboli della morte e gli stanziamenti globali di non correlati movimenti nazionalisti, ribelli o combattenti per la libertà.
Importante anche l’analisi del ruolo che i social media e le altre modalità di comunicazione online hanno avuto ed hanno ancora nella rapida evoluzione e diffusione di simboli e codici estremisti di estrema destra.
Estrema destra e “social oscuri”
Focus anche sulle reti terroristiche internazionali di estrema destra e della loro proliferazione attraverso la collaborazione transnazionale tra gruppi e condivisione di narrazioni chiave e concetti strategici / tattici con l’uso di piattaforme e tecnologie dell’ecosistema globale di estremismo di destra. Si è evidenziato, in particolare, che la nuova generazione di estremisti di destra sta generando i propri contenuti su una varietà di piattaforme marginali e sempre più utilizzando una gamma di altre tecnologie per i loro scopi. Si tratta dei cosiddetti “social oscuri”, la cui accezione fa riferimento alle difficoltà di tracciare i contenuti condivisi in app di messaggistica e altre forme di chat crittografata. Le ideologie nazionaliste radicali sono spesso espresse in un numero di diversi ambienti digitali che tendono ad attrarre individui che simpatizzano con opinioni nazionaliste radicali. In tali contesti, i discorsi di odio e la disumanizzazione sono usati per assegnare tratti a gruppi e individui rendendoli legittimi bersagli di violenza fomentando una cultura di glorificazione di terroristi e aggressori.