Una spaventosa ondata di gelo ha investito l’Italia. Da nord a sud, la nostra Penisola è stata invasa da una corrente artica proveniente dai Balcani e, per chi vive in strada arrangiandosi come può, la situazione è diventata estremamente pericolosa.
Sono almeno otto, da Milano a Messina, le vittime mietute dal gelo negli ultimi quattro giorni. Sei di queste erano senzatetto. Si parla quindi di vera e propria emergenza e i Comuni continuano ad attivarsi per cercare di mettere al riparo quante più persone possibile. L’inverno non è di certo un fatto straordinario, ma l’Italia (specialmente al Sud) non è abituata a temperature tanto polari e il numero degli homeless nel nostro Paese non fa che crescere: nel 2016 sono state più di 50mila le persone censite come “senza fissa dimora”. Se paragonati ai nostri cugini d’Oltralpe forse potremmo risultare impreparati. A Parigi, dove la temperatura media nel mese di gennaio è di 3°, è sempre attivo il numero 115, che si occupa da una decina di anni dell’assistenza dei clochard che vivono in strada, ed è molto efficiente anche la rete dei Restos de Coeur (Ristoranti del Cuore), che da più di vent’anni distribuisce pasti ai bisognosi. Eppure, secondo Le Figaro, nel 2016 in Francia sono morti per strada più di 320 “sans-abri”. Molto spesso, infatti, il dramma è raggiungere in tempo chi preferisce restare da solo al freddo senza chiedere aiuto.
Tornando nei nostri confini, come stanno reagendo le amministrazioni comunali italiane a questa emergenza freddo?
A Torino è stato istituito, nei giorni scorsi, un punto di ristoro all’interno della fermata della metro Porta Nuova. Grazie ad una iniziativa congiunta della Città di Torino, della Polizia Municipale, del Gruppo Torinese Trasporti e della Protezione Civile, decine di volontari hanno potuto distribuire cibo, bevande calde e coperte a quei cittadini in difficoltà che in questi giorni rischiano, letteralmente, di moriredi freddo.
A Roma, restano aperte durante la notte le stazioni della metropolitana di Flaminio, Piramide,Vittorio Emanuele e Ostia Stella Polare. Alcuni municipi capitolini, inoltre, stanno offrendo accoglienza notturna: 24 posti letto al VII Municipio e 45 al IX. La Comunità di Sant’Egidio, sempre in prima linea con un esercito di volontari che pattuglia le strade, ha organizzato la scorsa domenica, in collaborazione con il dopolavoro Acea, un pranzo che ha ospitato ben 250 commensali. L’Elemosineria Apostolica ha deciso di tenere aperti i suoi tre dormitori 24 ore su 24, di modo che i posti letto possano venire utilizzati anche di giorno per far riposare e ristorare chiunque ne abbia bisogno. Ma per prestare soccorso anche a chi è restio all’idea di abbandonare il proprio angolo di strada, sono state previste iniziative “a domicilio”. Infatti, come ha spiegato l’Elemosiniere di Sua Santità, Mons. Konrad Krajewsky, in questi giorni si stanno distribuendo sacchi a pelo speciali, capaci di proteggere fino a -20°, e sono state messe a disposizione degli homeless le autovetture dell’Elemosineria stessa. “Le lasciamo lì la sera, in modo che possano passarci la notte dentro, e andiamo a riprenderle la mattina – ha raccontato Mons. Krajewsky all’Ansa – la vettura naturalmente non si può lasciare accesa la notte perché è pericoloso, ma come rifugio è già qualcosa”. L’U.N.I.T.A.L.S.I. (Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali) ha annunciato ieri l’ampliamento della distribuzione di pasti per i senzatetto di Roma Nord. “Ogni lunedì e ogni mercoledì – racconta Emanuele Trancalini, presidente della sottosezione di Roma – i nostri volontari preparano presso la nostra sede, in via degli Embrici 32, oltre 60 pasti caldi che poi vengono da noi distribuiti nelle zone del Villaggio Olimpico, Ponte Milvio e Saxa Rubra. Purtroppo sono sempre di più le persone che incontriamo durante i nostri giri e, specialmente in questi giorni, sapere di poter ricevere qualcosa di caldo da mangiare e da bere è per loro un grande conforto”.
A Foggia la Caritas ha messo a disposizione, nella giornata di ieri, 100 posti letto distribuiti tra i dormitori dell’organismo pastorale e cinque parrocchie della città. A sorvegliare le strade ci pensa il Camper del Pronto Intervento Sociale che, grazie ai finanziamenti comunali, gira per le strade dalle 19 alle 24 per prestare soccorso a chi dorme all’addiaccio. In previsione della nuova ondata di gelo prevista per il fine settimana, si stanno allestendo ulteriori posti letto in altre due parrocchie del capoluogo pugliese.
A Reggio Calabria, il sindaco Falcomatà ha deciso di offrire riparo all’interno della Casa Comunale. “Le temperature polari non sono solo splendide fotografie dei nostri panorami ma anche problemi per i senzatetto della nostra città – ha dichiarato il primo cittadino reggino direttamente dal proprio profilo Facebook – per questo abbiamo deciso di attivarci e rendere la Casa Comunale ricovero per chi una casa non ce l’ha”. Il sindaco ha poi invitato i suoi concittadini alla solidarietà: “Abbiamo bisogno di tutti voi! Ognuno può fare qualcosa: coperte, stufe, viveri. Facciamo battere il cuore di Reggio, vi aspettiamo a Palazzo San Giorgio”.
A Siracusa è in allestimento, proprio in queste ore, una tenda termo-riscaldata nell’area del Pantheon. Il Comune, per far fronte all’emergenza causata dalle temperature straordinarie che si stanno registrando in città, provvederà ad alloggiare e rifocillare i bisognosi all’interno della tensostruttura. A partire da oggi, verranno inoltre organizzate e attivate, in collaborazione con le associazioni di volontariato, le ronde per l’assistenza sul posto.