Il cielo sopra le nostre città, nella notte di San Silvestro, era parecchio affollato quest’anno. La moda delle lanterne volanti ha infatti decisamente conquistato gli italiani, culturalmente legati da sempre alla tradizione dei fuochi d’artificio. Il 2017 è fortunatamente iniziato senza vittime da “botti”, con “un ulteriore miglioramento rispetto all’andamento dei due anni precedenti” – come evidenzia il Dipartimento della Pubblica Sicurezza – e ha registrato anche una diminuizione (seppur di poco) del numero dei feriti: 6 in meno rispetto ai 190 dello scorso anno.
Si può quindi addebitare anche a queste romantiche mongolfiere di carta, ormai preferite da molti ai consueti petardi, la responsabilità di questo dato positivo. Eppure, anche le lanterne cinesi pare abbiano le loro grane e, maggiore è la loro diffusione, maggiore è la frequenza con cui se ne sente parlare in accezione negativa. Già da diversi anni, infatti, il Corpo Forestale dello Stato segnala la possibilità che questi oggetti ornamentali a cui le persone affidano desideri, speranze o buoni propositi per l’anno che verrà, diventino l’innesco di un incendio.
Le lanterne, al contrario di quanto molti immaginano, non spariscono nella Mesosfera insieme ai nostri sogni ma, dopo un viaggio più o meno breve, riatterrano. Nei boschi, nei campi dove pascola il bestiame, ma anche sul balcone della signora del piano di sotto.
E’ proprio quello che è successo a Brugherio, in provincia di Milano, quando una lanterna ha concluso il suo viaggio al sesto piano di un palazzo, incendiando una tenda da sole.
Sempre a Milano, ha preso fuoco il tetto di un’abitazione a pochi passi da Porta Venezia; mentre a Lissone, in Brianza, delle fiamme si sono sprigionate nel solaio del mobilificio “Mondo Convenienza”. A Napoli, invece, nello storico rione di Santa Lucia, a pagare lo scotto di un delizioso spettacolo scenografico sono state una ventina di barche a vela del Circolo Italia. Le imbarcazioni erano rimessate sulla terrazza del centro sportivo che, raggiunta dal palloncino di carta di riso incendiato, ha preso rapidamente fuoco grazie all’infiammabilità dei teloni di plastica, delle vele e della stessa vetroresina degli scafi.
Ma cosa dice la legge in merito? Come spesso accade in Italia, non è chiarissimo. Negli ultimi giorni alcune Questure hanno ricordato ai cittadini che l’utilizzo di lanterne volanti per feste private può essere punito con ammenda o con arresto (se in un luogo con molte persone). Difatti, per il lancio collettivo di questi oggetti servirebbero le stesse autorizzazioni necessarie per uno spettacolo pirotecnico, altrimenti si rischia (teoricamente) una denuncia per “accensione pericolosa”, come stabilito dall’articolo 703 del Codice Penale. E’ bene anche sapere che ci sono poi ordinanze territoriali e regionali che ne limitano e (come nel caso del Veneto) ne vietano l’utilizzo.
Chiaramente, i gruppi di amici che si sono riuniti sui tetti condominiali a festeggiare la mezzanotte con questo rituale non hanno neppure avuto il dubbio che tutto questo potesse essere legale o meno, ma è importante tenere a mente qualche buona regola per la prossima volta.
Oltre al primo fondamento (piuttosto scontato) di tenersi ben distanti dai boschi, questi lumini di carta non andrebbero mai incendiati se vi trovate nel raggio di 10 chilometri da un aeroporto o da una strada ad alto scorrimento, e dovreste accertarvi di essere sufficientemente distanti da palazzi, alberi e cavi elettrici.
Il pericolo però non è solo quello di causare un incendio. Le associazioni animaliste sono molto allarmate dal crescente numero di animali (selvatici e domestici) rimasti ustionati, strangolati o soffocati da queste lanterne e auspicano che le amministrazioni locali le bandiscano per legge.
Resti delle parti metalliche di queste strutture vengono spesso rinvenuti nei campi coltivati o addirittura nelle mangiatoie degli allevamenti e, se ingerite, possono essere taglienti come la lama di un rasoio. Inoltre, questi oggetti vengono solitamente commercializzati con la dicitura “eco-friendly”, ma in realtà lo sono soltanto quelli fabbricati in bambù e con la piastrina di cera.
Nel resto del mondo, le lanterne volanti sono state vietate in molte nazioni – tra cui le europee Svizzera, Germania, Spagna e Austria – ma anche nelle più lontane Nuova Zelanda, Argentina, Cile, Brasile (dove è addirittura prevista la reclusione) e perfino in alcune regioni della Cina. In Vietnam il divieto è arrivato dopo il raggiungimento di 20 incendi di foreste nel giro di un anno, oltre a diversi blackout causati da atterraggi su centraline elettriche. L’isola cinese di Sanya, invece, ha proibito il lancio delle “Kongming” per l’alto rischio che venissero risucchiate dalle turbine degli aerei, causando gravi incidenti.
Magari il prossimo anno il proposito per l’anno nuovo potremmo sussurrarlo alle stelle, senza mandare per aria nulla che, inevitabilmente, tornerà indietro a far qualche danno.