Le indagini sui migranti scesi dalla Diciotti continuano. E emergono le prime indiscrezioni. Sembra infatti che alcune delle persone ospitate a Rocca di Papa e successivamente allontanatosi, facendo perdere le tracce, siano passati per la tendopoli del Baobab non lontano dalla stazione Tiburtina, a Roma. Un punto di raccolta conosciuto a tutti i migranti nella capitale.
Sedici tra uomini e donne accolti al Baobab sono stati trasferiti nella sede della Questura di via Patini per una procedura di identificazione. Normale amministrazione, tranne che questa volta l’obiettivo della polizia è capire realmente se tra i 16 trasferiti alla Questura c’è qualcuno tra gli “irreperibili” della Diciotti.
Ma senza dubbio il gruppo è passato di lì, come ammettono senza problemi i volontari del Baobab: “Non abbiamo niente da nascondere e, come ci ricorda la Caritas, non stiamo parlando né di fuggitivi né di ricercati. Donne, uomini, bambini e minori non accompagnati, migranti della nave Diciotti, sono passati in questi giorni dal campo informale di Baobab Experience“. Sulla pagina Facebook, i volontari scrivono che “i sedici ragazzi ora sono all’ufficio immigrazione di via Patini insieme agli avvocati che impediranno l’operazione illegale che si vuole mettere in atto: costringerli a tornare al centro di Rocca di Papa”.
La situazione che si ingarbuglia sempre più e crea polemiche
Dal Viminale, tra l’altro, fanno sapere che i presenti all’appello non sono più 49 bensì 35. Quindi altre 14 persone si sarebbero allontanate senza lasciare traccia.
Ma a questo punto serve fare un breve promemoria sul numero esatto di migranti scesi e tratti in salvo dalla Diciotti. Erano 143 quelli portati all’hotspot di Catania. Di questi, 100 sono stati accolti dalla Caritas di Rocca di Papa e sono scappati in 51. Gli altri 43 migranti sono stati portati a Messina e al momento rispondono all’appello solo 25 di loro.
Nel frattempo il ministro dell’Interno, Matteo Salvini ha dichiarato:”Alcuni immigrati che erano sulla Diciotti sono stati rintracciati a Roma: rifiutano l’aiuto e pretendono di circolare senza documenti e senza rendere conto di nulla. Così, abbiamo la conferma che la storia degli ‘scheletrini che scappano dalla guerra’ è una farsa”. Il Ministro ha poi sottolineato che “è pura fantasia l’ipotesi che io li abbia sequestrati: gli unici sequestrati sono gli italiani, vittime dell’immigrazione clandestina. Immigrazione che continueremo a combattere”.