“Militari Amministrativa nasce come semplice pagina Facebook. Sono un cane sciolto, unirmi ai sindacati sarebbe come far crollare la mia pagina. I colleghi che mi seguono si fidano di me, forse anche per questo non mi schiero con nessuno. Ma ho sempre rispettato il lavoro dei Cocer e ritengo che il sindacato sia un importante passo per tutti noi. Le persone con cui mi sono interfacciato, di cui non faccio il nome per correttezza, potrebbero tranquillamente starsene sedute a casa al di fuori del lavoro, ma fanno di tutto per rappresentare sempre i colleghi”. Con Alessandro Cadelano, fondatore della pagina Facebook ‘Militari Amministrativa’, fenomeno social tra le forze armate con quasi 60mila follower, abbiamo parlato dei Sindacati militari. A fine aprile la legge che li istituisce formalmente è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale e al momento si attendono i decreti attuativi.
Quindi cosa pensa della nascita dei sindacati militari?
“Penso che l’errore più grande sia quello di partire prevenuti. Non si può dire che i sindacati non serviranno a nulla se prima di oggi non esistevano. In base a cosa si può affermare tutto ciò? Credo che dobbiamo per forza dar loro una possibilità e solo dopo un anno decidere se confermare la nostra fiducia”.
Si iscriverà ad un sindacato o ne fonderà uno?
“Ad oggi collaboro con qualcuno di loro, nel senso che se mi chiedono un parere su un aspetto amministrativo dico la mia molto volentieri. Il confronto è importante se educato, non si smette mai di imparare. Ecco perché dire ‘non mi iscrivo perché non servono a nulla’ lo ritengo un discorso ignorante, si ignora un elemento importante: l’essere rappresentati. Trovo, invece, più corretto chi mi dice che non si iscriverà perché la quota di iscrizione di 10/15 euro al mese è troppo alta. Non bisogna mai fare i conti in tasca alle persone. In ogni caso, attraverso internet è possibile informarsi su tutto ciò che appartiene ad un sindacato (statuti, programmi, membri che li costituiscono, etc). Quindi, c’è materiale per decidere. Nel mio caso, ad esempio, ultimamente mi sto avvicinando, dietro le quinte, ai sindacati”.
Cioè?
“Leggo lo statuto se è disponibile, parlo con qualcuno al telefono anche con videochiamate. Modestia a parte, sapevo benissimo che mi avrebbero contattato per una diretta collaborazione, lo farei anche io al loro posto”.
Ha ricevuto proposte di iscrizione da parte di qualche sindacato?
“Mi chiedono inizialmente di unirmi a loro, perché sanno di essere forti nella parte giuridica e altro, ma vorrebbero esserlo anche sul lato amministrativo, ma secondo me lo sono già. Vorrebbero portare nel sindacato elementi che possano avere un’alta percentuale di poter essere discussi nei tavoli della contrattazione. Non possiamo pensare che ogni aspetto economico che non ci piace potrà avere miglioramenti. Tante cose, che ci piaccia o no, non possono essere riviste. In ogni caso, al momento la principale preoccupazione dei sindacati sono le deleghe. Hanno bisogno di un certo numero di iscritti che gli consenta non solo di presenziare alla prossima contrattazione, ma di rappresentare per tutta la carriera i militari che danno a loro fiducia”.
Non crede che iscrivendosi ad un sindacato, grazie alla sua competenza, potrebbe rappresentare un importante aiuto per tanti colleghi?
“Si, certo. Come pagina Facebook su alcuni aspetti non potrò mai aiutarli. Ho alcune idee che credo potrebbero essere portate all’attenzione degli addetti ai lavori in fase di contratto, cosa che non posso fare come amministratore di un profilo social. In questi 5 anni mi sono fatto un’idea su elementi importanti e di fattibile discussione. Ad oggi, e ripeto ad oggi, so di poter dare solo un mio semplice parere, ma domani le cose potrebbero cambiare e io amo i cambiamenti. Ma per ora voglio muovermi dietro le quinte”.
Quindi al momento si dedicherà solo alla pagina Facebook?
“La mia pagina a breve compierà 6 anni. Negli ultimi mesi il numero delle persone che mi segue è cresciuto tantissimo, visto anche gli appartenenti alle diverse forze armate e di polizia che si stanno aggiungendo: il ramo fiscale ci accomuna. Sono orgoglioso di quello che ho creato perché Militari Amministrativa non è solo informazione, ma un costante aiuto solidale, raccolta fondi, beneficenza, assistenza ai colleghi che davvero non sanno che fare, collaborazioni con psicologi per prevenire il suicidio, ricerca sempre assidua di avvocati e finanziarie disposte ad abbassare i prezzi per venire incontro ai colleghi e tanto altro. Ma dietro tutto questo c’è davvero una mole infinita di lavoro, e voglio precisare senza scopo di lucro”.
E tutto questo dove la porterà? Progetti per il futuro?
“Mi porterà ad avere leoni da tastiera che confondono la pagina con ‘un diritto acquisito di poter offendere e pretendere’, ma va bene lo stesso. A queste persone voglio bene perché penso sempre che hanno i loro problemi se si sfogano con me. Per il futuro, l’idea è quella di continuare a dare assistenza ai colleghi che mi seguono. Credo si possa fare molto di più come Militari Amministrativa, ci devo solo pensare. Intanto verrà ampliata la mia rubrica presente su OFCS con un’importante evoluzione, a breve uscirà anche l’App (enormi i problemi burocratici) e ci saranno importantissime novità. E rimane sempre in piedi l’idea di analizzare passo dopo passo l’operato dei sindacati e farli conoscere il più possibile a chi segue la mia pagina”.