È allarme diossina a Roma. Nella mattina del 5 maggio è scoppiato un incendio nello stabilimento di stoccaggio e smaltimento rifiuti Eco X, nei pressi di Pomezia. Panico e paura, chiamate a vigili del fuoco e alle forze dell’ordine già pochi minuti dopo a causa della grande nube nera che stava riempendo il cielo.
Chi transitava su via Pontina, importante arteria molto trafficata, si è trovato di fronte un muro di aria scura. E adesso il rischio è che proprio dalla colonna di fumo nero possano sprigionarsi sostanze altamente tossiche.
La nuvola minacciosa ha reso buia tutta la zona, un odore acre e forte che brucia narici e occhi. Quasi subito sono state evacuate scuole e case che si trovavano nei paraggi. In un primo momento i comuni interessati sono stati quelli dei Castelli Romani e zone limitrofe all’incendio. Al panico il sindaco di Roma, Virginia Raggi, ha risposto che non ci sarebbe stato nessun pericolo per Roma e nemmeno per la via Pontina. Il giorno dopo l’accaduto, però, la nube tossica ha raggiunto anche alcune zone di Roma sud: Eur, Spinaceto, Laurentina.
I vigili del fuoco hanno lavorato tutta la notte e questa mattina è iniziata l’opera di smarrimento. Alcuni focolai sono ancora attivi ma sotto controllo. Alle ore 18e30 circa, oltre 40 uomini e mezzi di vigili erano ancora impegnati nell’opera di raffreddamento e spegnimento.
I consigli dell’Asl
La Asl consiglia a tutti di tenere chiuse le porte e le finestre e di lavare molto bene frutta e verdura.
L’allarme è ancora alto perché nonostante le fiamme siano state domate e non con poca difficoltà, l’aria è irrespirabile e i cittadini hanno paura. Su Facebook sono duri i commenti dei residenti di Roma sud. La paura è tanta anche per i campi agricoli che si trovano nelle zone vicino all’incendio. Il timore è che, con l’umidità e le correnti d’aria, la nube tossica oltre a espandersi, possa scendere sui campi e inquinarli. La diossina, famosa in Italia soprattutto per la Terra dei Fuochi campana, se respirata o mescolata agli alimenti, può essere cancerogena.
Il Campidoglio: non rilevate sostanze inquinanti in aria
In una nota il Campidoglio però specifica: “Al momento dalle centraline Arpa non si rilevano dati di sostanze inquinanti rilevanti ne’ superamenti dei limiti imposti per la qualita’ dell’aria dalla normativa vigente. Tuttavia sono arrivate segnalazioni di odori fastidiosi in alcune zone di Roma sud. L’Arpa non ha diramato nessun invito a chiudere le finestre ma questa misura puo’ essere utile come rimedio contro gli odori”.
Amianto
Tuttavia, un altro sorvegliato speciale è l’amianto perché sembra possibile ci siano state coperture in cemento amianto sui capannoni dell’impianto andato a fuoco. Per questo è stato chiesto ad Arpa Lazio di procedere con attività di campionamento ambientale per verificare la presenza o meno di fibre disperse nell’aria.
Lo sfogo dei residenti sui social
La pagina Facebook del Comune di Pomezia intasata dai commenti dei residenti. “Omertà, possibile mai che in questo paese è la parola più in voga quando accadono queste disgrazie? Nessun amministratore si prende la responsabilità di dire cosa è bruciato alla ECOX? Meno male che questi erano diversi”, scrive un cittadino.
“Mi auguro che i responsabili paghino, legalmente ed economicamente, per il gravissimo danno ecologico che hanno provocato. Cose da Terzo Mondo… imperdonabili”, commenta un altro residente. C’è paura e poca fiducia nelle istituzioni, e tutti sono in attesa di avere notizie precise.
“Una domanda semplice semplice – chiosa un altro cittadino nell’animata pagina Facebook – visto i materiali pericolosi, ma prevenzione antincendio , no …. eh. ? Boh … Però adesso faranno commissioni di inchiesta a non finire … cioè alla fine porteranno a nulla”.