Sos sicurezza stradale. Non solo per gli adulti al volante ma anche per i passeggeri più piccoli. Nel 2016 infatti 61 minori sono morti a causa di incidenti stradali in Italia. Un numero preoccupante che non accenna più di tanto a diminuire, se si pensa che nel quinquennio 2008-2012 ogni anno mediamente sono rimasti vittime di incidente stradale 68 fra bambini e adolescenti sino ai 14 anni.
Secondo i dati diffusi dal ministero dell’Interno, il nostro Paese viaggia decisamente a rilento rispetto all’obiettivo “Vision Zero”: l’azzeramento entro il 2020 del numero dei bambini che muoiono sulle nostre strade. Una misura che rientra nel Piano nazionale sulla sicurezza stradale, “Orizzonte 2020”, elaborato dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che ha accolto gli obiettivi e gli indirizzi della Commissione Europea in materia di sicurezza stradale per il periodo 2011-2020.
“Occorre far leva su una cultura della sicurezza stradale radicata e su un sistema stradale più sicuro. È fondamentale, quindi, proteggere i bambini a bordo delle autovetture, attraverso l’utilizzo di idonei sistemi di ritenuta ed il rispetto delle norme di sicurezza”, si legge nel comunicato diffuso dal Viminale.
Obiettivi specifici, legati ai minori ma anche agli adulti. In questo caso le cifre testimoniano che l’Italia veste la maglia nera in Europa per decessi su strada, con un tasso di mortalità del 56,3% a fronte della media comunitaria del 52%. Nel 2015 la curva della mortalità negli incidenti stradali è tornata a salire dal 2001. Come riportato dal rapporto Aci-Istat, si sono registrati 3.428 decessi (1,4% in più rispetto al 2014), con un aumento del 6,4% che ha riguardato i feriti gravi, 16.000 contro i 15.000 del 2014.
La fascia di età maggiormente coinvolta in incidenti stradali è quella compresa tra i 20 e i 24 anni (282 decessi), seguita da quella tra i 15 e i 19 anni (151 morti). Sono state 13 le vittime nel 2015 tra i dieci e i 14 anni, 10 nella fascia 5-9 anni, e addirittura 17 tra i piccoli da 0 a 4 anni.
Nonostante la stima preliminare Aci-Istat per il primo semestre 2016 abbia evidenziato una riduzione dello 0,8% degli incidenti (83.549) con lesioni a persone rispetto all’anno precedente, il livello di allerta resta alto per via dell’altro grande obiettivo previsto da “Orizzonte 2020”: il dimezzamento del numero dei decessi su strada rispetto al 2010.
Entro il 2020, come stabilito dal Piano nazionale del MIT, il numero dei morti su strada dovrà essere inferiore a 2045 decessi per conseguire gli standard dei paesi europei considerati più attenti al tema, come Olanda, Svezia e Regno Unito. Un traguardo che porterebbe il nostro Paese a raggiungere una soglia di mortalità da incidenti stradali di 33 morti per milione di abitante. Al momento tale obiettivo appare molto lontano: nel 2015 le vittime stradali sono state oltre 3000 e solo nei primi sei mesi del 2016 sono stati registrati 1.466 decessi al volante e 118.349 feriti.
Un quadro complesso e allarmante a cui si aggiungono i 1.121 casi di omicidio stradale nel 2015 – fonte ministero dell’Interno – che hanno visto 1.173 persone arrestate o denunciate, tra cui 11 minori con un’incidenza del 0,95%.