Molto rumore per nulla. Il famoso titolo della commedia teatrale di Shakespeare si addice perfettamente alla tragedia greca messa in scena oggi dai Fratelli Musulmani, in reazione alla presunta crociata di Emmanuel Macron contro il cosiddetto “separatismo islamista”. Vittimismo senza ritegno e accuse sistematiche d’islamofobia, sono le armi per colpire il presidente francese insieme al ministro dell’interno, Gerald Darmanin, utilizzate dalle truppe dei numerosi accademici, giornalisti, attivisti e influencer che si professano di religione islamica e fomentano con le loro intemerate i musulmani in Francia e nel resto del mondo, come se ci fosse davvero una persecuzione in corso.
Facebook, Twitter e, in generale, la gran cassa di internet vengono impiegati senza sosta per creare artificialmente e diffondere la percezione secondo la quale i cattivoni francesi starebbero attuando politiche repressive nei confronti dell’islam. La punta dell’iceberg di questa propaganda è rappresentata dalle televisioni (Al Jazeera, TRT World) e dai giornali (ancora Al Jazeera, TRT World, insieme a The New Arab, Middle East Eye, Daily Sabah, per citare i principali) di proprietà dei soliti grandi sponsor dei Fratelli Musulmani: la Turchia di Erdogan e il Qatar dei ricchi emiri Al Thani. Il risultato è che nella “umma”, insieme all’odio anti-francese, si sta diffondendo per esteso un crescente odio verso tutti gli occidentali, come fatto rilevare recentemente dall’arcivescovo di Mosul, Najib Mikhael Moussa, il quale, senza giri di parole né timore, ha indicato nella Fratellanza la fonte principale del radicalismo in Europa. Clicca qui per continuare a leggere..
***di Souad Sbai per La Nuova Bussola Quotidiana