Oltre 20mila persone individuate solo nella zona di Sabratha. Migliaia in tutta la Libia e altrettante in movimento dall’Africa centrale per arrivare in Europa. La rotta dell’immigrazione clandestina che dal Nordafrica arriva nel nostro paese non accenna a diminuire. Dalla Libia arriva l’allarme lanciato dall’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati che, in una sola settimana, ha individuato e fornito assistenza a 14.500 persone.
A Sabratha 20.500 migranti detenuti
Il problema dei migranti in Africa,, dunque, è sempre più ampio. Secondo l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, sono 20.500 i migranti detenuti a Sabratha, in Libia. In questo conto sono compresi quelli che vivono in centri di detenzione ufficiali e clandestini. Rifugiati tenuti in varie strutture sotto ricatto dei contrabbandieri in condizioni terribili e ad alto rischio. Fattorie, case e magazzini come luoghi di torture.
L’Unchr ha affermato che in una settimana ha lavorato giorno e notte per aiutare circa 14.500 migranti, poi trasferiti dalle autorità nei centri di detenzioni ufficiali dove le agenzie umanitarie forniscono assistenza e provvedono al riconoscimento. Sempre secondo l’organizzazione, le autorità libiche stimano che ci sarebbero altri 6000 migranti e rifugiati ancora detenuti dai contrabbandieri.
“Dall’inizio di questa crisi umanitaria gli agenti dell’Unhcr sono stati in loco a fornire assistenza di emergenza in tutti i luoghi dove sono stati trasferiti rifugiati e migranti e stanno conducendo valutazioni per determinare le necessità e le vulnerabilità. L’Unhcr ha consegnato più di 15 camion con provviste, tra cui materassini, materassi, coperte, kit di igiene e giacche invernali”, spiega in una nota l?alto commissariato delle Nazioni Unite.
Unhcr aiuta migranti abusati dai contrabbandieri
Tra i rifugiati e i migranti che hanno subito abusi dai contrabbandieri, ci sono donne in gravidanza e neonati. Quasi tutti bisogno di urgenti cure mediche, alcuni per ferite da arma fuoco e altri con segni visibili di abuso. Inoltre, “molti rifugiati e migranti affermano di essere stati picchiati e costretti a lavorare per lunghe ore senza cibo e acqua e sono stati tenuti in condizioni critiche, spesso senza servizi igienici o ventilazione”. Nella relazione, inoltre, si parla di un numero preoccupante di bambini non accompagnati che hanno perso i genitori durante il viaggio in Libia . “I centri di detenzione e i punti di assemblaggio sono ora in piena capacità e non dispongono di servizi di base come serbatoi d’acqua e strutture sanitarie. Molte persone – conclude Unhcr – tra cui i bambini, devono dormire all’esterno”.
Scandalo traffico esseri umani in Niger
Nel frattempo in Nigeria è scoppiato lo scandalo sul traffico di esseri umani che ha coinvolto l’ex primo ministro del Niger, Hama Amodou, e sua moglie Hazida Hama. La conferma è arrivata da Julie Okah-Donli, direttore generale dell’Agenzia nazionale per il divieto di traffico di persone (Naptip).
Dalle indagini è emerso che la coppia ha adottato due bambini che sono stati fermati in Nigeria, e arrestati a Sokoto pochi giorni fa dal Servizio Immigrazione della Nigeria. Donli ha spiegato che il Naptip era a conoscenza dell’arresto e della detenzione dei due figli adottati da Amodou. Il direttore generale ha poi affermato: “Naptip è consapevole della questione, ma non parlerò più perché c’è un’ inchiesta e il responsabile dell’immigrazione in Nigeria sta investigando sulla questione. Al momento opportuno, parleremo. Per noi la prevenire è meglio che curare. Noi intendiamo impedire che accada. Andremo nelle comunità – ha spiegato Donli – stiamo coinvolgendo tutta la società e tutti i governi. Non è solo una lotta del governo federale, che include i media e per questo siamo qui oggi. Abbiamo intenzione di collaborare con tutti per continuare a educare la gente. A volte, il traffico di esseri umani avviene a causa della mancanza di conoscenza, di ignoranza e di povertà. È un pacchetto completo che coinvolge tutti i cittadini, i governi locali, le donne leader, i governatori e tutti gli altri “, ha sottolineato.
Secondo l’Independent il Governo era stato avvisato
Una fonte avrebbe dichiarato che il contrabbando dei bambini in Nigeria è stato oggetto di indagini, ma non c’era volontà di fermarlo. Secondo l’Independent il ministro dell’Interno, il generale Abdulrahman Dambazau, aveva presentato formalmente il problema al presidente Muhammadu Buhari per una soluzione diplomatica, ma né il ministro dell’Interno né Babandede hanno indetto nuove indagini. Il capo del Naptip è convinto che il traffico di esseri umani “non è solo un disastro nazionale, ma è anche un’epidemia internazionale”.