Le forze del generale Khalifa Haftar hanno rilasciato la nave turca fermata il 5 dicembre scorso al largo di Marsa Susa, a est di Bengasi. Dopo 5 giorni, dunque, Erdogan mette la parola fine al sequestro del cargo con a bordo 17 uomini dell’equipaggio che, secondo le accuse di Haftar, sarebbero “entrati in una zona vietata” e “non hanno risposto alle comunicazioni”. Il presidente turco, appena saputa la notizia, attraverso una nota del ministero degli Esteri aveva minacciato “gravi conseguenze”. E così, dopo 5 giorni, la nave turca che secondo Ankara trasportava medicinali verso Misurata è stata liberata.
Secondo il portavoce dell’autoproclamato Esercito nazionale libico (Lna), Ahmed al Mismari, il rilascio sarebbe avvenuto dopo il pagamento di una multa per ingresso senza autorizzazione nelle acque territoriali libiche. Sempre secondo quando dichiarato da Al Mismari su Facebook, dopo il fermo il cargo è stato sottoposto a perquisizione e il personale interrogato.
FdI: “Conte chieda a Erdogan come farsi ascoltare da Haftar”
I pescatori italiani, rapiti il 2 settembre scorso invece, sono ancora nella mani di Haftar. Al momento non ci sarebbero novità sul rilascio e la notizia della liberazione della nave turca ha scatenato i commenti contro il governo Conte. Per la deputata di Fratelli d’Italia, Maria Cristina Caretta, “Conte chieda a Erdogan come farsi ascoltare da Haftar”. “Cinque giorni fa – prosegue – i predoni di Haftar hanno commesso l’imprudenza di sequestrare una nave cargo turca. Erdogan ha ottenuto subito il rilascio senza se e senza ma, mentre i famigliari dei nostri pescatori, rapiti 101 giorni fa, si apprestano a tornare sotto il Parlamento a chiedere un briciolo di attenzione da parte di questo Governo di inadeguati. Conte e Di Maio si dovrebbero vergognare per come hanno abbandonato i nostri pescatori, ottenere immediatamente il rilascio dei rapiti e chiedere umilmente perdono ai famigliari, che rischiano di passare anche il Natale senza i loro mariti e padri”.