E’un vero incubo per le intelligence europee. Rachid Kassim, il franco-algerino, nativo di Rouenne, pianificatore e coordinatore degli attacchi in Francia continua a mietere proseliti. “E’meglio un piccolo attacco nella casa dei miscredenti che un grande attacco in Siria”, questo è il motto che Kassim ha rilanciato in una recente intervista rilasciata a Amarnath Amarasingam, analista per le università di Waterloo e Washington.
Nato in Francia nel 1987 da padre yemenita e madre algerina, Kassim subisce il fascino dell’Islam radicale dopo un soggiorno in Algeria nel 2011 ed al suo ritorno in Francia, diventa compositore di testi per la musica rae, il rap maghrebino. Le sue composizioni, infarcite di fanatismo religioso, non riscuotono molto successo, ma il suo comportamento sociale subisce comunque un brusco cambiamento, portandolo ad assumere atteggiamenti spinti alla più estrema ortodossia.
Anche il cugino di Kassim, Abu Muthanna Al Jazairi, miliziano in Cecenia e Afghanistan e morto in battaglia, pare abbia avuto un ruolo importante nel suo processo di radicalizzazione. Dal 2013 in poi si fa conoscere anche sui social network, in particolare sulla piattaforma telegram con lo pseudonimo di Ibn Kassim. Proprio il suo atteggiamento improntato all’odio contro Israele e l’Occidente, insospettisce gli apparati di intelligence francesi ed un controllo della polizia d’oltralpe convince Kassim che è giunta ora del Hijra, l’esilio verso la sua terra promessa, il Califfato. Nel 2015 lascia Lione a bordo della sua auto con moglie e figli ed attraversa indisturbato tutta l’Italia, sino a Catania da dove si imbarca su una nave diretta in Grecia, quindi in Turchia.
Dal Paese ottomano alla Siria il passo è breve ed il Califfato lo accoglie a braccia aperte. Tra i miliziani si fa subito conoscere per la sua efferata spietatezza soprattutto nelle esecuzioni dei prigionieri, siano essi infedeli o delinquenti comuni. Il 30 enne si fa spesso immortalare come un vero rais. Gli occhi contornati di kohl, la polvere nera, un cosmetico femminile che i terroristi islamici utilizzano per rendere il proprio viso ancora più terrificante, come la triste storia del terrorismo islamista ha già messo in evidenza negli anni ’90 in Algeria quando gli appartenenti al GIA compivano i loro attentati truccati proprio con il kohl. Anche questo particolare contribuisce a rendere Kassim un personaggio che i miliziani del Califfato osannano ad ogni suo gesto.
Divenuto membro eminente del Daesh, nel 2016 assume il ruolo di responsabile delle operazioni in Europa pianificando l’attuazione di numerose azioni in Francia. A giugno di quest’anno una coppia di poliziotti viene uccisa a Magnanville, un sobborgo di Parigi. A compiere il duplice omicidio è Larossi Abballa, 25 enne con precedenti per terrorismo che rivendica l’azione su facebook inneggiando alla jihad ed Al Daesh. Gli investigatori francesi sospettano che Kassim abbia avuto un ruolo chiave nel reclutamento di Abballa avvenuto tramite la piattaforma Telegram.
Kassim diventa un viso pubblico dell’Isis nel filmato di rivendicazione dell’attacco di Nizza del 14 luglio successivo, effettuato con un camion lanciato in velocità sulla folla del lungomare. Nel video di propaganda, infatti, si rivolge direttamente al presidente francese Francois Hollande dicendo “Tu hai detto che intensificherai gli attacchi contro di noi. In cambio le nostre operazioni contro di voi saranno ancora più dure”, quindi decapita un prigioniero.
Il 26 luglio, due francesi conosciutisi sempre tramite Telegram, con l’intercessione di Kassim, tagliano la gola ad un anziano prete a Saint Etienne du Rouvray, in Normandia, tenendo in ostaggio alcune suore e fedeli sino ad essere uccisi dalla polizia. Il video postumo dei due giovanissimi attentatori, Abdel Malik Petit Jean e Adel Kermiche, è stato immediatamente trasmesso dall’ISIS che ha rivendicato l’attacco.
Ma il 4 settembre, il Califfato rimane silente nel caso delle auto cariche di bombole di gas propano rinvenute a bordo della Peugeot 607 lasciata nei posteggi vicino a Notre Dame e il conseguente ferimento di due poliziotti intervenuti per bloccare le donne coinvolte nell’attacco pianificato. Le tre ragazze, identificate per Ines Madani di 19 anni, Amel Sakaou di 39 anni e la 23 enne Sarah Hervouet, erano state ingaggiate dapprima dal defunto Abballa, l’omicida di Magnanville e fidanzato della Hervouet e successivamente da Adel Kermiche, l’attentatore di Rouen.
Una quarta donna, Ornella Gilligmann, aveva tentato di avviare la Peugeot fuggendo alla vista della polizia. La cellula jihadista tutta al femminile era stata reclutata ed indottrinata sempre dal Kassim.
Ombre anche sull’auto rinvenuta vicino alla inagga di Marsiglia il 9 settembre. Anche in questo caso la vettura era stata imbottita di bombole i gas propano. Solo un avvenimento ?
Ma proprio con l’ultima operazione anti terrorismo condotta in Francia lo scorso 21 novembre a Strasburgo, l’ombra di Kassim pare sia riapparsa. Dalle indiscrezioni emerse, infatti, sembra che il franco algerino sia dietro alla preparazione di altre azioni in territorio transalpino, in particolare Parigi e Marsiglia che il caso vuole siano le stesse in cui vennero rinvenute le autobomba prive di innesco lasciate dalla cellula jihadista tutta al femminile reclutata dal Kassim.
Nel numero del 6 ottobre scorso si accennava all’eventualità di un’ offensiva invernale del Califfato, certo, ipotesi azzardata, ma che alla luce dei fatti potrebbe rivelarsi una giusta chiave di lettura.