E Saviano non incanta più. Sabato scorso la prima puntata di “Insider, faccia a faccia con il crimine”, il programma dello scrittore napoletano su Raitre, ha raccolto davanti allo schermo un pubblico di pochi intimi. Share del 4,7%, poco più di 900 mila spettatori. Battuto negli ascolti pure da un telefilm su Raidue e addirittura da un film del 2013 su Italia 1. Gli annunci roboanti che hanno preceduto la messa in onda della trasmissione non sono serviti a convincere gli italiani a seguire i sermoni sulle mafie dell’autore di Gomorra. Che ormai racimola qualche spettatore solo quando lo ficcano a forza in altri contenitori televisivi.
Recente il suo intervento al Festival di Sanremo e quasi ospite fisso a “Che tempo che fa” dall’amico Fabio Fazio, che lo ha riproposto la domenica successiva in trasmissione poco prima dell’intervista del Santo Padre. Riproposto un po’ come i peperoni, quando appunto si ripropongono e rimangono indigesti. E il flop di “Insider” ne è la conferma. Le litanie de ‘o scrittore che da anni vive sotto scorta non convincono più.
E a sparare a zero su Saviano é Graziella Accetta, la mamma del piccolo Claudio Domino, ammazzato a Palermo con un colpo di pistola alla testa il 7 ottobre del 1986. “Roberto Saviano è un personaggio di spettacolo, tanti altri giornalisti che hanno la scorta fanno vera lotta alle mafie senza fare spettacolo”. E’ il giudizio, durissimo, della donna che con il marito Ninni chiede da 36 anni la verità sull’assassinio del proprio figlio di appena 11 anni. Più “attore” che giornalista, insomma. E stando agli ascolti miseri di sabato scorso del suo programma, come si usa dire a Roma, gli italiani pare l’abbiano “sgamato”. La Accetta non le manda a dire all’autore di Gomorra dopo la messa in onda della prima delle quattro puntate di prima serata faccia a faccia con le organizzazioni criminali e interviste ai pentiti, testimoni di giustizia e agenti infiltrati che le hanno vissute. Graziella Accetta ancora sui social: “La gente non lo segue perché non ha fiducia in lui, non gli crede”. E aggiunge: “Se la stessa trasmissione fosse stata fatta da un giornalista credibile e con familiari che non si sono arricchiti, ma che hanno fatto vera lotta alla mafia, saremmo stati davanti alla tv”. Un’accusa durissima soprattutto perché pronunciata da chi ha vissuto in prima persona la barbarie mafiosa. Di chi ha perso un figlio per mano della mafia. E non si ferma qui la mamma del piccolo Claudio.
E punta il dito sulla scorta dello scrittore replicando a una donna che lamenta il suo comportamento, Graziella Accetta dice: “Questo imprimere il proprio pensiero e il modo di pensare non è una bella cosa, rispetto tante altre persone che rischiano la vita senza fare “pomata” e stai tranquilla che io sono proprio l’ultima persona che possa favorire le mafie, e non faccio figli e figliastri. Saviano è l’ultima persona che possa capire e non sta proprio dalla mia parte – conclude la Accetta – io sono rimasta in prima linea a Palermo a combattere e non voglio soldi. Lo faccio a titolo gratuito sempre, sai perché? Perché il sangue di mio figlio non ha prezzo e tanti anni fa ho rinunciato alla scorta, invece…lui???”. Quella scorta che ‘o scrittore esibisce invece come fosse una conferma dell’alto valore della sua guerra alle mafie. Prima fra tutti quella al clan dei Casalesi. Come se la protezione dello Stato fosse un limite insormontabile per i camorristi. Ma la verità vera, e non ce ne voglia ‘o scrittore, è che se fosse stato realmente bersaglio della camorra, scorta o meno, sarebbe già morto. Ma le chiacchiere in tv o i suoi libri, peraltro anche un po’ scopiazzati, pare non agitino più di tanto i sonni dei mafiosi. Come invece li agitavano le inchieste di Pippo Fava, il giornalista ammazzato da Cosa nostra a Catania nel 1984. O come quelle di Giancarlo Siani, assassinato un anno dopo a Napoli dalla camorra. Senza scorta entrambi. E l’elenco sarebbe lungo. E quando la mafia vuole colpire annienta bersaglio e scorta. Senza timore, senza pietà. Il tritolo di Capaci e di via D’Amelio docet. Ma Giovanni Falcone e Paolo Borsellino rischiavano ogni giorno la vita, senza fare “pomata” come dice senza mezzi termini Graziella Accetta di Roberto Saviano. Saviano che va in tv e si fa “biddittu” quando non si gode New York. Con la scorta chiaramente. Pagata da noi, ca va sans dire.