“Più la sinistra insulta, più i cittadini ci premiano”, questo il tweet del vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, dopo i risultati del voto comunale in 14 capoluoghi di provincia. Tra questi Ancona, Sondrio, Imperia, Massa, Siena, Pisa, Terni, Viterbo, Brindisi, Avellino, Teramo, Siracusa, Ragusa e Messina. Quelle che sono sempre state città ‘rosse’ hanno voltato le spalle alla sinistra affidandosi al nuovo potere del centrodestra, quello della Lega. Bene anche il Movimento 5 Stelle.
Il PD non ha potuto far altro che ammettere una vera e propria Caporetto. Nonostante siano riusciti a tenersi Ancona, Brindisi e Teramo, l’umore non è dei migliori. All’interno del Partito persistono molti malumori e sia Maurizio Martina, segretario del Pd, sia Carlo Calenda, parlano della necessità di cambiare e rifondare il partito. “Bisogna organizzare, attrezzare il centrosinistra, il Pd, come un progetto nuovo, che non s’inventa in tre mesi. Il tema non è la leadership, che pure è rilevante, ma il progetto – spiega Martina a Circo Massimo su Radio Capital – Dove vinciamo c’è un centrosinistra che riesce a fare comunità. Ci sono realtà come Ancona dove questo lavoro si è fatto – aggiunge – Faremo assemblea a luglio e decideremo il percorso. Abbiamo tanto da cambiare, inutile negarlo”.
Una debacle quella del centrosinistra. Ma si sa, dove piange uno, ride l’altro. Massa, Pisa, Terni, Siena, Ivrea e Sondrio sono per la Lega “ una vittoria storica”.
Il M5S ha vinto in due importanti città, da sempre anche queste, roccaforti rosse. Ed è proprio Luigi Di Maio, vicepremier e ministro del Lavoro, nonchè leader Pentastellato, a commentare con entusiasmo su Facebook la vittoria: “I migliori auguri ai nostre due nuovi sindaci e ringrazio tutti gli attivisti che si sono fatti il mazzo. Siamo una squadra imbattibile. I nostri candidati con una sola lista – ha poi sottolineato – hanno battuto delle accozzaglie di decine di liste composte da quelle persone che hanno sempre fatto il bello e il cattivo tempo in queste città. Davide ha battuto di nuovo Golia”, ha concluso.
Tuttavia un dato che non è passato inosservato è stata la bassa affluenza in confronto al primo turno. Il Viminale ha documentato il 47,61% contro il 60,42%, escluse le isole che hanno registrato un ulteriore calo ( 40,10% contro il 60,68%) .