Non è mai troppo tardi: soprattutto quando si è alla ricerca di un dono prezioso come la vita. E così in Grecia, una tecnica che sembra ringiovanire le ovaie ha reso fertili e gravide due donne con sintomi di menopausa. Come? Utilizzando i propri ovuli.
La procedura chiamata letteralmente “Plasma Ricco di Piastrine” o “Prp” si basa su iniezioni a livello ovarico e uterino di fattori di crescita contenuti nel sangue della paziente, contribuendo ad aumentare l’ormone antimulleriano (una glicoproteina) e ad abbassarne altri come il Fsh, Lh ed estradiolo, permettendo così un vero e proprio ringiovanimento ovarico. E’ evidente che anche se il ringiovanimento ovarico si manifestasse, la gravidanza potrebbe non verificarsi a causa di altri fattori che potrebbero emergere. Tra questi i problemi nel seme maschile o pervietà delle tube. Il team del dottor Shakianoudis al Genesis Athens Clinic, in Grecia, da tempo utilizza questo metodo dopo averlo adottato su circa 180 donne, molte delle quali affette da danneggiamento del rivestimento dell’utero, e su 27 donne, tra i 34 e 51 anni, in menopausa o in premenopausa. Molte pazienti chiedevano il trattamento non solo per ottenere una gravidanza, ma anche per fermare i sintomi della menopausa.
In Italia, cosi come nel resto del mondo, questo tipo di trattamento viene usato anche in diverse branche della medicina, in particolare in ortopedia per gli innesti ossei, in pazienti ustionati per aiutare il trapianto di pelle, nel trattamento delle ulcere e anche in cardiologia per aiutare la guarigione delle incisioni della parete toracica.
E’ dunque innovativa la soluzione di utilizzare questa tecnica anche in donne con menopausa precoce o con una bassa riserva ovarica.
La casistica rivela che una paziente, dopo essersi sottoposta a 6 Ivf (fecondazione in vitro) all’età di 40 anni, iniziò questo tipo di trattamento riuscendo ad ottenere 3 ovuli di qualità di cui uno, una volta fertilizzato e impiantato nell’utero, ha donato la maternità alla donna sottoposta al trattamento.
E ancora una paziente di 39 anni, il cui ciclo mestruale mancava ormai da quattro anni, mostrava evidenti segni di menopausa. Il trattamento iniziò nel dicembre 2016 e dopo un mese, il ciclo mestruale ricomparve.
Tuttavia secondo il dottor Sfakianoudis e la sua equipe, sono necessari e ancora evidenti studi clinici a sostegno dei risultati ottenuti in questo campo.
Il dibattito è aperto e molti sono i quesiti a cui rispondere. Secondo il dottor J.Randolph dell’Università del Michigan è necessario comprendere chiaramente il meccanismo d’azione della terapia. Per esempio occorre chiedersi se il plasma una volta iniettato nelle ovaie va a risvegliare in esse la produzione di cellule staminali presenti o se è il plasma stesso a possederle.
Il dottor Sfakianoudis sta progettando uno studio clinico tra Grecia e Stati Uniti allo scopo di effettuare comparazioni circa il plasma ed il placebo iniettato. Inoltre secondo il dottor Kutluk Oktay del New York Medical college, lo studio clinico è indispensabile per comprenderne il funzionamento: “se esso funzionasse sarebbe accolto con fiducia e speranza da quell’1% di donne che sfortunatamente sperimentano la menopausa prima dei 40 anni. Ma c’è ancora tanto da scoprire e capire in quanto, essendo la menopausa naturalmente presente verso i 50 anni, il dottor Sfakianoudis non ha mai sperimentato tale trattamento oltre i 52 anni”.
Il dottor Claus Yding Andersen della Copenaghen University, in Danimarca, pur sostenendo tale metodo pone un altro quesito di natura più etica “è giusto o meno permettere a una donna di 50, 60 o magari 70 anni ottenere una gravidanza o fermare la menopausa?”
La scienza guarda da sempre al futuro e a tutte le possibilità che possiamo scoprire per raggiungere i nostri obiettivi e migliorare la nostra vita, ma il miraggio dell’eterna giovinezza può essere pericoloso. Sta agli esseri umani capire quando fermarsi.