Non passa settimana che uno scandalo che coinvolga i russi non venga pubblicizzato a mezzo stampa. Ben s’intenda, per come ci viene presentata dai media trattasi sempre di un’azione a danno dell’occidente da parte dei nipoti degli odiati vecchi comunisti ex sovietici. Si giunge addirittura a parossismi difficili da credere: immaginare che Mosca possa aver permesso l’elezione di un presidente Usa sembra decisamente assurdo. Bene, in tutto questo ci siamo mai domandati perché la Russia faccia così paura all’Occidente, tanto da sbatterla ormai settimanalmente in prima pagina in veste di nemico giurato?
Potere e ricchezza prospettica
Il motivo è semplice: si tratta di potere e ricchezza prospettica. Oggi gli avversasi degli Usa sono – per motivi diversi – fondamentalmente tre: Cina, Russia e Germania (non cito i nemici interni, che in buona sostanza sono riconducibili alle faide partitiche, vedasi Clinton vs Trump ma non solo). Il primo avversario – la Cina – è troppo grande, ricco e potente e dunque intoccabile per essere messo sotto pressione, anche perché non sarebbe possibile garantire il benessere statunitense in presenza di un crollo di Pechino.
La Germania invece è un sottoprodotto Usa, ossia è cresciuta sotto la sua ala protettrice fin dalla fine della seconda guerra mondiale: forse per questa ragione Washington ritiene di poterla indirizzare anche in futuro, secondo chi scrive sbagliando grossolanamente (ritengo infatti che il mai sopito pangermanesimo tedesco in veste europea si sia risvegliato e voglia sostituirsi agli USA in Europa: detto indirizzo sarà accettabile per la sponda anglosassone?)
In mezzo c’è la Russia, il serbatoio delle risorse naturali mondiali, da sempre in contrapposizione con il mondo atlantico. Ecco, la Russia è ricchissima, è nemico storico e culturale del capitalismo occidentale e soprattutto non è sufficientemente forte da non poter essere sconfitta, sebbene non possa ambire a sconfiggere gli Usa in un’ipotetica (speriamo) guerra. Di più, un suo crollo non comporterebbe un conseguente disastro economico Usa. Anzi, forse permetterebbe addirittura il contrario nel momento in cui l’Occidente riuscisse a mettere la mani sulle sue risorse limitando i danni derivanti da un eventuale attacco.
Un debito pubblico e privato inesistente
In effetti la Russia è il paese con gli assets più sani del globo. Oltre ad avere enormi riserve naturali ha anche e soprattutto – al contrario dell’Occidente – un debito sia pubblico che privato praticamente inesistente (l’Unione Europea in media solo sul debito pubblico viaggia attorno al 100% del Pil, idem Usa e Regno Unito). Ossia, se non fosse attaccata e dunque non fosse messa in difficoltà, nel momento – inevitabile – in cui il debito dell’Occidente saltasse per aria diventando inesigibile, Mosca si tramuterebbe nel dominus economico globale o qualcosa del genere. Anche perché una degradazione del debito occidentale per via inflazionistica farebbe comunque decollare i valori reali, ossia il prezzo delle materie prime potenziando all’infinito il paese che in maggioranza li detiene. A maggior ragione vista l‘alleanza strategica Russia-Cina, la prima con le risorse, la seconda con liquidità, consumi e oltre un miliardo di persone. Un’alleanza in grado tranquillamente di porre fine all’impero del dollaro. Abbiamo raggiunto il punto nodale: il mondo atlantico/occidentale aggregato attorno agli Usa sta letteralmente annegando nel debito e dunque deve annientare la Russia prima che questa si tramuti – per assenza di propri errori ossia di eccessivo debito interno – nel paese economicamente vincente.
Mosca va attaccata, provocata, sconfitta
Ci riusciranno? Impossibile dare una risposta. Ritengo che comunque vada non sarà indolore per l’Europa. Prima di tutto perché una sconfitta russa corrisponderebbe per molti versi ad una vittoria tedesca più che americana (quanto meno per la vicinanza): dunque avere ai confini una Germania forte vestita di Europa sarebbe un serio problema per Mosca. Viceversa una vittoria o qualcosa di equivalente da parte di Mosca vs Usa non potrebbe accadere senza una strizzata d’occhio alla Germania, con tutte le reazioni del caso lato americano. Se qualcuno pensa che la destabilizzazione che vediamo da anni possa essere portata avanti senza l’intervento degli ex servizi segreti sovietici di stanza nella Germania Est (Stasi) non ha capito nulla di geopolitica.
Ovvero, con un pò di buon senso è facile prevedere quale sarà il paese che – in un caso o nell’altro – subirà conseguenze negative certe: Berlino, che dovrà pagare dazio per l’instabilità che ci aspetta e che lei stessa avrà contribuito ad alimentare.
Ecco perché l‘Europa tutta deve fare estrema attenzione a non farsi coinvolgere nella nuova politica estera tedesca (per altro a suo esclusivo vantaggio).