Avevano progettato un piano per colpire una manifestazione dei Mujaheddin E Khalq, il movimento di opposizione al regime iraniano, tenutasi sabato scorso a Villepinte, nei pressi di Parigi. Con questa accusa quattro persone sono state arrestate, tra cui una coppia di belgi di origine iraniana e residenti a Wilrijk. Fermati a Bruxelles i due sono stati trovati in possesso di mezzo chilo di perossido di acetone (Tatp), un potente esplosivo di composizione artigianale, già rinvenuto nella disponibilità di numerose cellule dell’Isis, oltre a dispositivi di innesco. Un altro complice dei due è stato tratto in arresto in Francia. Mentre un diplomatico iraniano, impiegato presso l’ambasciata di Vienna, è stato sottoposto a fermo in Germania.
L’auto della coppia è stata fermata a Woluwe Saint Pierre durante un controllo mirato che ha portato al rinvenimento dell’esplosivo. Nel corso della medesima indagine, inoltre, sono state effettuate altre perquisizioni a Wilrijk, Boom, Uccle, Mons e Leuze-en-Hainaut.
Il presunto coinvolgimento dei servizi segreti iraniani
L’ufficio del procuratore generale belga ha formalizzato, nei confronti dei due arrestati, l’accusa di terrorismo. Ma la specificità dell’obiettivo prescelto, un movimento di opposizione al regime degli ayatollah, lascia pensare al coinvolgimento del Vevak, il potente servizio segreto iraniano che da anni è intenzionato a colpire i membri del Mek che operano prevalentemente nei paesi dell’Europa centrale.
Al convegno di sabato scorso a Villepinte, tenutosi alla presenza di 25.000 sostenitori, oltre al leader del movimento, Maryam Rajawi, hanno partecipato numerosi esponenti politici di diversi Paesi europei schierati a sostegno degli oppositori al regime di Teheran.