Corruzione, abuso d’ufficio, falsità ideologica, millantato credito. Sono queste le accuse mosse dalla Procura di Roma nei confronti di un funzionario pubblico e due imprenditori arrestati questa mattina a Ostia. Dalle prime ore, infatti, di questa mattina è in corso un’operazione della Polizia di Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma e denominata “Regali di cemento”. Tre le ordinanze di custodia cautelare notificate ad altrettanti indagati finiti ai domiciliari: Franco Nocera, Stafano Polverini e Valerio Biancardi.
Secondo le indagini, durate alcuni mesi e condotte dalla Squadra Mobile e dagli agenti del commissariato Ostia, al centro ci sarebbe un giro di autorizzazioni non regolari rilasciate a studi medici e a altri professionisti.
“Nel corso della complessa attività di indagine, presso l’ufficio di Franco Nocera – spiega una nota della Questura di Roma – è stato videoregistrato l’incontro con l’imprenditore Stefano Polverini durante il quale quest’ultimo, favorito nell’iter delle pratiche presentate presso l’ufficio tecnico del Municipio Roma X “Ostia Lido” diretto dal funzionario pubblico, ha consegnato a quest’ultimo una somma di denaro a titolo di parziale corrispettivo per la sua corruzione”.
“L’articolata attività investigativa della Sezione Anticorruzione della Squadra Mobile di Roma – si legge ancora nel comunicato – finalizzata all’accertamento di alcuni episodi corruttivi ad opera di dipendenti dell’U.O.T. del Municipio X di Roma località Ostia Lido, si è concentrata sull’allora responsabile dell’Ufficio tecnico dell’edilizia privata, Franco Nocera, assegnato successivamente ad altro ufficio comunale, consentendo di integrare la prima ipotesi di reato, legata al compimento di atti contrari ai doveri di ufficio dietro corresponsione di denaro, con un più vasto disegno che vede il funzionario pubblico parte attiva di un gruppo composto dalle persone sopra elencate, operanti nel mondo delle costruzioni edili, che l’uomo agevola in virtù del proprio ruolo istituzionale all’interno dell’ufficio tecnico”.
“In particolare – spiegano gli investigatori – è emerso lo stretto legame tra Franco Nocera e la società ‘Edil Palocco’ srl, con cui sussisteva un patto economico non vincolato alla singola istanza depositata all’Ufficio Tecnico del Municipio X, bensì connesso ad un accordo in forza del quale il funzionario pubblico monitorava e agevolava dall’interno l’iter di tutte le pratiche presentate, a fronte della promessa di partecipazione agli utili societari. Il funzionario pubblico si interfacciava costantemente con Stefano Polverini, geometra e amministratore unico della ‘Edil Palocco’ srl, e con Valerio Biancardi, socio occulto della medesima società, partecipando ed anzi organizzando egli stesso gli incontri presso la sede societaria, per discutere delle diverse pratiche in corso di presentazione e per fornire tutti i consigli necessari per garantire il certo accoglimento delle stesse, incontrando anche i clienti della società per rassicurarli circa la conclusione positiva della procedura”.
“In forza degli accordi economici tra Franco Nocera e gli imprenditori della Edil Palocco srl – secondo gli inquirenti – il funzionario pubblico assicurava, infatti, un trattamento di favore rispetto alla singola pratica già presentata, dando così un maggiore lustro alla società stessa, che poteva vantare presso la propria clientela un fondamentale aggancio all’interno dell’Ufficio Tecnico; oltre a ciò, Franco Nocera ha messo a disposizione la propria professionalità per fornire tutti i consigli utili, anche al fine di aggirare la normativa edilizia e nascondere gli abusi commessi, in relazione alle pratiche in via di redazione. Oltre alla promessa di partecipazione agli utili societari, il 20 dicembre 2016 presso l’ufficio di Nocera è stato video registrato l’incontro con l’imprenditore Polverini durante il quale quest’ultimo ha consegnato al dipendente pubblico una somma di denaro, verosimilmente di importo pari a 500,00 euro a titolo di parziale corrispettivo per la sua corruzione”.
Inoltre, “al solo Valerio Biancardi viene contestato il reato di truffa ai danni dello Stato, in relazione alla mancata presenza sul posto di lavoro, pur risultando formalmente in servizio: infatti dall’attività investigativa è stato possibile accertare che Biancardi, ex dipendente del Servizio Tenuta e Giardini incardinato presso il Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica e già da tempo allontanato dall’ufficio, rimaneva all’interno della sede di servizio per un periodo estremamente limitato, trascorrendo poi il resto della giornata lavorativa impegnato in attività private e non connesse con i suoi doveri istituzionali. In concomitanza con il provvedimento restrittivo emesso dal gip a carico dei soggetti di cui sopra sono state eseguite perquisizioni delegate presso le abitazioni di residenza nonché la sede della società Edil Palocco srl, attività che ha consentito l’acquisizione di ulteriori elementi di riscontro”.