Il fenomeno delle violenze commesse dalle maestre sui bambini “non ha confini di spazio geografico ma la soglia di emergenzialità è superata. Non si tratta più di fenomeni sporadici e quello che le forze dell’ordine captano è solo una minima parte, la stragrande maggioranza dei casi viene occultato da genitori che hanno paura o che non riescono a cogliere i segnali che arrivano dai bambini”. A dirlo a Ofcs.report è Antonio Marziale, Garante per i minori e l’infanzia della regione Calabria, commentando l’ultimo episodio che ha visto protagonista una insegnante di 66 anni di una scuola di Reggio Calabria, accusata di maltrattamenti aggravati nei confronti degli alunni e, per questo sospesa per un anno dall’insegnamento, dopo il provvedimento del giudice per le indagini preliminari.
“Maltrattare un bambino significa segnarlo in modo indelebile per tutta la vita. Nessuno, può arrogarsi simile prepotenza e chi lo fa è un criminale, senza attenuanti”, dice Marziale. “Poichè le telecamere non saranno mai installate, perché il garante per la privacy si oppone così come docenti e i genitori, sempre con la motivazione della violazione della privacy. E’ giunta l’ora di obbligare i docenti a sottoporsi a visite psicologiche annuali“, spiega il Garante dei Minori della Calabria, da anni in prima fila in tutte le battaglie in difesa dei più piccoli. Una proposta che Marziale ha presentato ai dirigenti del Miur riscontrando “terreno fertile” da parte del Ministero, un pò meno tra i docenti e i sindacati.
“Non me ne frega di come reagisce l’opinione pubblica – afferma Marziale – perché l’obiettivo è tutelare i minori e non quello di evitare di offendere la dignità del docente, come se sottoporsi a una visita fosse un’umiliazione”. Resta il fatto che “così non si può andare avanti. Viviamo in un Paese garantista e quindi è giusto che queste persone vengano sottoposte a un processo ma la scuola dovrebbe licenziarle seduta stante perché le telecamere parlano chiaro e questa gente non deve rientrare mai più in contatto coi bambini”, attacca Marziale.
“Se le telecamere non vanno bene, mi chiedo, cosa c’è di più preventivo e sicuro che sottoporre i docenti a visite psicologiche ricorrenti?”, chiede Marziale. Sull’ipotesi di visite psicologiche ai docenti si è espresso positivamente l’Ordine degli psicologi della Calabria, secondo cui “è necessario disporre di un adeguato supporto psicologico nelle scuole, per prevenire e quindi contrastare efficacemente fenomeni di questo tipo, supportando gli insegnanti stessi nella gestione complessiva del delicato e importante ruolo di educatore.
Sulla proposta lanciata dal Garante dei minori della Calabria, si sono subito scagliate critiche da parte di alcuni rappresentanti del corpo docente. “Mi dispiace, non sono d’accordo”, scrive sul profilo Facebook di Marziale la professoressa Daniela Canale. “Ci state dipingendo come una categoria di pazzi. Piuttosto perché non intervenire sulle vere difficoltà che un’insegnante deve affrontare quotidianamente: classi pollaio, pensionamento, assenza di compresenza e maleducazione nel senso che l’alunno non riconosce l’adulto, non esiste educazione, rispetto, i genitori ti aspettano col fucile puntato, alunni che ti sfidano. Si deve andare a fondo a questa storia. Sono d’accordo su una severa punizione per tutti quegli insegnanti che maltrattano i bambini, ma sono convinta che bisogna cercare l’origine del problema. Chiedo scusa per lo sfogo ma mi sono scocciata di essere guardata dai genitori con aria di sospetto. Insegno da 20 anni e me ne sono capitate di tutti i colori. Una pacca sul sedere non fa mai male“.
I commenti dei docenti sono quasi tutti sulla stessa lunghezza d’onda. Scarica barile sulle famiglie, sul “sistema” che non mette nelle condizioni di esercitare il proprio mestiere con serenità, sul tipo di lavoro, quello del professore, “fortemente stressante”. Unica voce fuori dal coro è quella della professoressa Emanuela Capodiferro, che afferma di essere dalla parte di Marziale: “Da docente sono completamente d’accordo con lei. Vale per molte categorie, non capisco perché per noi insegnanti non debba essere normale. E finiamola di mettere al centro della scuola gli insegnanti. Troppi sono privi dei requisiti minimi di professionalità e continuano a distruggere le possibilità future di tante giovani vite”.
@PiccininDaniele