Nel mondo 247 milioni di persone, tra i 15 e 64 anni, hanno fatto uso di droghe. Un dato impressionante che si lega a quello sulle nuove sostanze illecite entrate in commercio: 75 droghe sintetiche, per lo più miscele, prodotte combinando singole molecole considerate legali nel 2015.
Numeri e analisi pubblicati dall’Undoc, l’ufficio dell’Onu sulle droghe e il crimine, nel rapporto annuale in occasione della giornata mondiale contro il narcotraffico celebrata il 26 giugno. Il report certifica che ben 29 milioni di persone soffrono di disturbi o sono affetti da dipendenza: solo uno su sei riceve cure sanitarie.
A livello mondiale la produzione di oppio è calata del 10% a causa del cattivo raccolto in Afghanistan, per via delle numerose piogge, a cui controbilancia un incremento globale del business della cocaina. Inoltre viene certificato che l’industria della cannabis è presente in 129 dei 193 stati membri delle Nazioni Unite: quasi tutto il mondo, insomma, produce erba. “Senza distinguere però l’utilizzo a fini medici o finalizzato al commercio illegale”, spiega Marco Perduca, rappresentante all’Onu del partito radicale, che sottolinea come nel documento non emerga una demonizzazione dell’utilizzo della cannabis ma solo uno “studio neutro” del fenomeno, seppur con delle lacune nel riportare le cifre da parte di alcuni paesi coinvolti. “Dalla Cina, ad esempio, da dove si esportano in tutto il mondo droghe sintetiche non arrivano dati affidabili: il rapporto, quindi, rappresenta 2/3 dell’umanità”, continua Perduca.
L’Onu denuncia l’aumento del numero delle persone alla guida sotto l’effetto di droghe – in particolare tra gli stati americani dove è legale l’acquisto di cannabis e hashish – anche se si registra “una maggiore facilità nel cercare assistenza”, commenta Perduca, coordinatore della campagna per la liberalizzazione delle droghe leggere in Italia, per una proposta di legge di iniziativa popolare. Mentre in Parlamento è fissata per il 25 luglio la discussione di un testo proposto dal gruppo interparlamentare “Cannabis Legale”, composto da 222 deputati, con l’obiettivo di regolamentare la produzione, il consumo e il commercio delle droghe leggere.
Nel nostro Paese il dato che inquieta di più è quello relativo al consumo di eroina. La bestia ‘bianca’ che tra gli anni ’70 e ’80 porto via con sé una generazione di giovani sembra essere tornata in voga addirittura tra gli adolescenti. L’uso di eroina tra i quindicenni di entrambi i sessi è cresciuto del 2% mentre cala lievemente nelle altre fasce della popolazione rispetto al 2014. Si è stimato che nel 2008 il tasso di consumo di eroina della popolazione italiana tra i 15 e i 64 anni era del 0,4%, nel 2014 è salito sino allo 0,8% (+0,4). Un dato allarmante se letto insieme a quello relativo alla vendita sul dark web – la modalità di navigazione in anonimato – in crescita del 5% tra gli intervistati compresi nel campione di ricerca, di cui più della metà hanno dichiarato di aver acquistato droga online almeno una volta negli ultimi 12 mesi. A chiudere il cerchio sull’indagine dell’Onu la cosiddetta “benzina dei terroristi”: il captagon. Droga sintetica, contenente anfetamine e caffeina, che viene utilizzata dai jihadisti prima di condurre i loro attacchi e attentati kamikaze. In Siria e in Libano negli ultimi due anni sono aumentati i laboratori dove viene prodotto il captagon, in larga parte trasportato nell’area del Golfo soprattutto in Arabia Saudita.