Vent’anni fa, il 12 febbraio del 1999, si chiudeva quello che può essere considerato il processo del secolo: riguardava l’uomo più potente e famoso del pianeta, il cosiddetto “leader del mondo libero”, il 42° Presidente degli Stati Uniti d’America, il Democratico William Jefferson Clinton. In realtà, la vicenda, in un modo o nell’altro, copre tutti gli anni ’90, perché Bill Clinton, già nel 1994, al suo secondo anno da presidente, era stato denunciato dalla giornalista Paula Jones per molestie sessuali verificatesi tre anni prima, quando lui era ancora governatore dell’Arkansas. Clinton respinse le accuse e, alla fine del processo di primo grado, fu assolto per mancanza di prove. È durante questo processo che comparve, senza troppi clamori e per la prima volta, la figura di Monica Lewinsky, una giovane stagista non retribuita,entrata nel 1995 nello staff della Casa Bianca. Monica, in poche settimane di lavoro, aveva stretto con il presidente un rapporto di confidenza, tanto che presto fu assunta dall’ufficio legislativo della Casa Bianca con mansioni chela portavano a consegnare più volte al giorno documenti nello Studio Ovale. Ebbene, proprio a causa di questo suo rapporto diretto con il presidente Clinton, in occasione delle audizioni del processo contro Paula Jones, gli avvocati di questa chieseroalle persone che lavoravano più a stretto contatto con lui, tra le quali anche la Lewinsky, se tra loro ci fossero stati rapporti sessuali. Sia Clinton che la Lewinsky in quella circostanza negarono sotto giuramento e la vicenda si chiuse, come detto, con un’assoluzione. Nella primavera del 1996, la Lewinsky venne poi trasferita al Pentagono, dove strinse amicizia con una nuova collega, Linda Tripp. Quella stessa estate le confidò, in diverse telefonate,i dettagli della sua relazione, ben più intima della semplice confidenza, con il presidente Clinton. Arrivò l’ottobre del 1997 e Linda Tripp si dimostrò tutto meno che un’amica per Monica Lewinsky: la Tripp, a sua detta “nell’interesse della patria”, incontrò due giornalisti di News Weekdicendo loro di essere in possesso di materiale scottante riguardante il presidente Clinton. Nell’ultimo anno, infatti, la donna aveva sistematicamente registrato le telefonate con la Lewinsky. Linda Tripp però non si rivolse solamente ai giornali, ma il 7 gennaio del 1998 incontrò anche Kenneth Starr, procuratore speciale degli Stati Uniti, un Repubblicano conservatore che stava già conducendo, su mandato del Congresso degli Stati Uniti a maggioranza Repubblicana, indagini relative a diversi scandali minori accaduti durante l’amministrazione Clinton.