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Per la Corte penale internazionale de L’Aja Israele va processato
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Per la Corte penale internazionale de L’Aja Israele va processato

Decisione a senso unico contro Gerusalemme sotto la spinta di Ong, gruppi terroristi e “amici europei”

06/02/2021 8:19 PM Avatar Davide Racca comments

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Secondo la sentenza emessa ieri dalla  Corte penale internazionale de L’Aja Israele va processato. La decisione autorizza il procuratore capo, Pato Bensuda, ad aprire un’indagine sui “crimini di guerra israeliani” e ha stabilito, violando i principi di sovranità, che l’indagine possa svolgersi in Giudea e Samaria oltre che nei territori governati dall’Autorità nazionale palestinese.

La decisione dei giudici de L’Aja, oltre che condizionata fortemente dalla spinta di varie ong che agiscono deliberatamente in funzione anti-israeliana, è in palese contrasto con la mancata ratifica di Israele degli accordi che furono alla base della costituzione della corte penale internazionale. Infatti, i paesi che aderiscono allo Statuto di Roma sono 123 (stima dell’ottobre 2017) mentre altri 32 paesi hanno firmato ma non ratificato il trattato e fra questi, Israele, Russia, Stati Uniti e Sudan.

Nelle intenzioni dell’organismo de L’Aja, la delega al magistrato con la possibilità di svolgere investigazioni sui luoghi teatro dei presunti crimini, potendo coinvolgere nelle indagini anche membri dei governi competenti per territorialità e, potenzialmente, di emettere ordini di fermo/arresto anche nei confronti delle autorità delegate a imporre il rispetto delle leggi sul territorio nazionale.

Leader di Hamas con miliziano

Leader di Hamas con miliziano

A seguito di tale deliberazione, appare chiaro l’intento di indurre le presunte vittime a proporre denunce a raffica contro le autorità israeliane e le forze di difesa dello Stato ebraico, nella speranza di ottenere anche lauti rimborsi.

A parere dei giudici della corte penale internazionale, la cui decisione è stata approvata a maggioranza, la “Palestina”, i cui confini risalgono al 1967 e  comprendono Gerusalemme est, è uno Stato membro della Corte internazionale di giustizia. Questo “particolare” è stato sottolineato dalla Corte dietro richiesta del magistrato delegato alle indagini che ha chiesto al tribunale di determinare i confini territoriali entro i quali deve essere condotta l’indagine sulla commissione di presunti crimini di guerra. 

Ma non è certo questo il primo caso nel quale gli organismi internazionali vengono strumentalizzati e utilizzati per i fini dei nemici di Israele, anche in forza di “patti segreti” stipulati da vari Governi europei con le varie entità terroriste che operano in funzione antisionista per evitare il compimento di azioni violente sul territorio Continentale.

allegri feriti (credits@israel.fans)

allegri feriti (credits@israel.fans)

E neanche stupisce l’arbitrarietà con la quale la “decisione” è stata determinata sotto la continua spinta di varie entità che, nel corso degli ultimi anni, hanno inteso produrre il massimo sforzo allo scopo di tutelare le vittime di una violenza dagli stessi profusa e condannare coloro i quali sono delegati a prevenire e reprimere ogni tipo di aggressione.

pacifista in azione

pacifista in azione

Tra gli emeriti soggetti dediti al sostegno delle presunte “vittime”, il procuratore della Corte Fatou Bensouda che da anni insiste per poter svolgere indagini in merito ad eventi avvenuti nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, sostenendo la sussistenza di “basi ragionevoli” per credere alla commissione di crimini di guerra, ed indicando come possibili indagati sia l’esercito israeliano, che gruppi palestinesi come Hamas.

Netanyahu: “Indagine L’Aja contro Israele è antisemitismo raffinato”

Come ovvio, le reazioni alla decisione della Corte de L’Aja non si sono fatte attendere.

Benjamin Netanyahu

Benjamin Netanyahu

Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha imposto ai suoi Ministri di non commentare pubblicamente la decisione della Corte internazionale di giustizia, ma ha comunque rilasciato un’aspra dichiarazione: “Quando la Corte internazionale di giustizia de L’Aja indaga su Israele per crimini di guerra completamente falsi, è un antisemitismo raffinato. Questo tribunale è stato istituito per prevenire atrocità come l’Olocausto nazista contro il popolo ebraico, ora sta attaccando l’unico Stato del popolo ebraico. In primo luogo, afferma scandalosamente che quando gli ebrei vivono nella loro patria, a Shiloh, Hebron, Beit El, persino nella nostra capitale Gerusalemme, questo è un crimine di guerra. Secondo, sostiene che quando i nostri eroici soldati ci difendono dai terroristi che vengono ad uccidere i nostri figli, lanciano missili nelle nostre città, anche loro stanno commettendo un crimine di guerra. Ovviamente questo tribunale di tendenza, che fa queste accuse deliranti contro l’unica democrazia in Medio Oriente chiamata Israele – si rifiuta di indagare sui veri crimini di guerra commessi da dittature crudeli come Iran e Siria quasi ogni giorno”. E conclude rivolgendosi agli israeliani: “State uniti, difendete i nostri soldati che ci proteggono, difendete la nostra patria con tutte le nostre forze. Questa palese ingiustizia grida al cielo, non ci arrenderemo mai “. 

Dichiarazione del Ministro della difesa Benny Gantz

Dichiarazione del Ministro della difesa Benny Gantz

A sostegno di quanto espresso dal Primo ministro israeliano è giunta, quasi inaspettata, la reazione degli Stati Uniti. Il Dipartimento di Stato dell’amministrazione Biden ha dichiarato che “non crediamo che i palestinesi si qualifichino come uno Stato sovrano, e quindi non possono partecipare come Stato in entità o organizzazioni internazionali come la CPI. Vi sono seri problemi con i tentativi della CPI di esercitare la sua giurisdizione su soldati dello Stato israeliano. La posizione degli Stati Uniti è sempre stata che la giurisdizione della Corte dovrebbe essere limitata alle nazioni che danno il loro consenso, o che sono denunciate dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”.

Anche il ministro della Difesa israeliano, Benny Gantz, ha voluto comunque esprimersi in merito alla questione relativa alla Corte penale internazionale, definendola “una decisione grave, priva di autorità”. Secondo Gantz, l’Israel Defence Force e l’intera organizzazione della difesa continueranno a difendere lo Stato e i suoi cittadini con dedizione e professionalità, rispettando le regole del diritto internazionale” e sottolineando che “Israele è preparato per qualsiasi possibile conseguenza derivante dalla decisione parziale e agirà con decisione per prevenire danni ai comandanti e ai soldati dell’IDF”.

comunicato hamas

comunicato hamas

Sul fronte opposto, il ministro degli Affari esteri dell’Autorità nazionale palestinese, Riad al Maliki, ha dichiarato che “la decisione della camera preliminare della Corte penale internazionale di includere nella propria giurisdizione l’apertura di un’inchiesta per presunti crimini di guerra commessi da Israele e dal gruppo palestinese Hamas nei Territori palestinesi, rappresenta una vittoria per la Palestina”. 

Secondo il capo della diplomazia di Ramallah “è di importanza vitale che il pronunciamento dei giudici della Cpi sia giunto nel quadro di un’escalation delle attività israeliane e prossimamente sarà necessario collaborare con esperti di diritto e avvocati palestinesi, arabi o internazionali, per accelerare le procedure giudiziarie”. 

Anche Hamas, con un comunicato ufficiale, ha applaudito alla decisione della Cpi, dando il benvenuto ai magistrati e ribadendo la propria collaborazione nelle eventuali indagini…

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