Gerusalemme accusa Teheran di aver orchestrato un piano per assassinare, attraverso i suoi sicari per procura, cittadini e uomini d’affari israeliani a Cipro, ma l’Iran respinge le accuse.
Un’operazione coordinata in collaborazione tra i servizi di intelligence del Mossad e del Cyprus Intelligence Service – KIP, la scorsa settimana ha portato all’arresto, da parte della polizia cipriota, di un uomo di 38 anni in possesso di una pistola munita di silenziatore e diverse decine di munizioni.
Il sospetto, di nazionalità azera con passaporto russo, era stato fermato al checkpoint di Agios Dhometios dalla polizia di frontiera cipriota, al confine con la zona settentrionale dell’isola controllata dalla Turchia. Verrà trattenuto in custodia cautelare per otto giorni in attesa che la polizia, una volta terminata l’inchiesta, possa presentare un’istanza al tribunale al fine di prolungarne la detenzione.
Secondo una prima ricostruzione l’uomo che era arrivato nell’isola circa 20 giorni prima, aveva noleggiato uno scooter elettrico e due auto con cui faceva avanti e indietro dal confine che divide in due Cipro, insospettendo con i suoi movimenti le forze di polizia di Nicosia.
Inizialmente si pensava che l’obiettivo del presunto sicario fosse esclusivamente il magnate miliardario israeliano Teddy Sagi, fondatore delle società Playtech e SafeCharge (e numerose altre attività legate al mondo del gioco d’azzardo e al campo immobiliare), il quale, avvertito dalla polizia cipriota di quanto stava accadendo, ha potuto mettersi in salvo fuggendo dal paese appena in tempo.
Secondo quanto gli inquirenti avevano ipotizzato in principio, l’attentato era stato pianificato nei dettagli e il tentativo efferato poteva essere riconducibile ai debiti accumulati dall’uomo d’affari israeliano nei confronti dei suoi partner russi, i quali a loro volta si erano rivolti alla mafia russa per assassinarlo.
Ma evidentemente il programma del presunto sicario era un altro, secondo le dichiarazioni del portavoce del primo Ministro israeliano Naftali Bennet, Matan Sidi, trattandosi questa di un’azione terroristica da parte dell’Iran studiata nei minimi dettagli. Già, perché nei piani non c’era solamente Teddy Sagi, ma diversi cittadini israeliani in affari residenti a Cipro.
Secondo il governo israeliano, l’Iran continua ad essere una minaccia globale e Israele proteggerà i propri cittadini ovunque essi si trovino, contro ogni forma di minaccia.
Ma non sarebbe la prima volta che Teheran cerca di colpire gli interessi di Israele all’estero, sia direttamente che soprattutto per mezzo dei suoi “proxy” come Hezbollah. Recentemente questo è avvenuto in India, nei confronti di diplomatici di Gerusalemme, e proseguito negli attacchi alla navi di proprietà di armatori di Israele. Inoltre già nel 2012, un uomo di nazionalità svedese – ma di origini libanesi – Hossam Yaakoub, era stato fermato perché sorpreso a pedinare cittadini israeliani residenti a Cipro, e che si scoprì essere un agente assoldato da Hezbollah. Altri complotti erano stati scoperti in Thailandia, India, Georgia, Azerbaijan, Kenya e Bulgaria dove furono uccisi cinque turisti israeliani.
L’attacco iraniano sventato è riconducibile a una nuova rete terroristica della Forza Quds iraniana, che è responsabile dell’esecuzione di attacchi terroristici contro obiettivi occidentali e israeliani in tutto il mondo.
La rete comprende principalmente combattenti delle guardie rivoluzionarie iraniane e delle forze anti-somossa iraniane, il Basij.
Nell’ambito delle attività della rete, i piani operativi che ne fanno parte sono stati scoperti dalle agenzie di intelligence – pianificazione di attacchi terroristici.
Sono stati rivelati i nomi di due membri Senior dell’unità del Basij: Abolfazi Alizadeh e Mohammad Hossein Shamoradi Zadeh. I due sono responsabili di buona parte delle operazioni sventate.