Dalla funivia alla liana il passo è breve. E se c’è lo chiede l’Europa allora sia. “Io Tarzan tu Jane” versione metropolitana? Il destino delle nostre città è segnato. I cambiamenti climatici lo impongono, Greta Thunberg si sgola da tempo, e allora attrezziamoci per le “foreste urbane”.
L’accordo tra il nostro governo e l’Istituto forestale europeo sulla questione della forestazione urbana era avvenuto ad Helsinki lo scorso 15 luglio. Anche se la faccenda rimbalza alla Camera da un paio di anni. E il 15 ottobre è approdato al Parlamento italiano, dove è stato presentato un disegno di legge per autorizzare la ratifica dell’accordo di Helsinki riguardante lo stabilimento in Italia di un ufficio sulla forestazione urbana. Oltre alle zona gialla, arancione e rossa causa pandemia, dunque, i sindaci delle città italiane dovranno fare i conti con la “zona verde foresta”.
“Pensavo fosse uno scherzo e invece no”, commenta su Twitter Manfredi Potenti, deputato della Lega. “Mentre i nostri sindaci combattono con difficoltà per garantire l’ordine e la sicurezza in ogni piccolo angolo delle nostre città- spiega Potenti nel tweet i prossimi impegni delle politiche europee ci imporranno di introdurre altre criticità, ovvero le foreste urbane, nelle quali troveranno posto esemplari di ‘gorilla spacciatore‘, ‘koala stupratore‘ e di ‘antilope pedofila’ “, ridiamo per non piangere”, ironizza con amarezza il deputato leghista, membro della Commissione Giustizia della Camera.
Certo che se a Roma, ad esempio, il progetto sulla funivia dell’ex sindaco, Virginia Raggi, che non dispiace neanche all’attuale primo cittadino, Roberto Gualtieri, sembrava “fantasioso”, l’idea di una foresta vera e propria, come chiede l’Europa, che lambisce il territorio urbano non è da meno. Anche se in città i lavori di “forestazione”, in effetti, sono iniziati da tempo. Per la fauna la Capitale si è portata avanti con il lavoro. Cinghiali, istrici e volpi familiarizzano da tempo con i romani. Anche se dall’insediamento del sindaco del Pd, Gualtieri, sono diventati refrattari agli obiettivi. Scarseggiano le loro immagini sui social. Chissà com’è. Forse si sono accorti che a farsi fotografare potrebbero ledere l’immagine del neo sindaco e allora battono in ritirata davanti agli obiettivi? Prima si facevano fotografare per far dispetto alla Raggi? Chissà.
Fauna imponente e variegata, mica i soliti gattini, ma anche la flora non scherza nella Capitale. E non perché Roma sia una delle città più verdi d’Italia, grazie a ville, parchi e giardini. Ma per le erbacce che invadono non solo gli spazi verdi, ma anche strade e marciapiedi. Lo sfalcio dell’erba grazie all’amministrazione Raggi in città è diventato una chimera. Ma non tutto il male viene per nuocere. E se fosse stata tutta una strategia quella della giunta grillina? Una furbata pazzesca per giocare d’anticipo sulla forestazione urbana? Quelle erbacce, viste le dimensioni, ora agli occhi dell’Europa Roma può spacciarle come liane. E ci facciamo un figurone.
***Stay tuned, restate connessi! A breve arriveranno sorprese…da queste pagine. Sto arrivando!! Donatella Chiodi – Seguitemi anche su Twitter @ChiodiDonatella
**Foto in evidenza credits pagina Facebook Roma Cinghiali