Open Arms: sequestro di persona, la Procura ha ragione ma sbaglia indirizzo!
Ve lo ricordate Don Bastiano, il prete scomunicato del Marchese del Grillo, che racconta all’ufficiale francese amico del Marchese la storia della sua famiglia?
Semplicemente fantastico.
“Quello che ha disonorato mia sorella, doveva pagare … con il sangue … e allora ho ucciso il cugino …”
E alla domanda … “come il cugino?”, superlativa la risposta: “E quello era scappato … Vabbè … stesso sangue … l’onta è lavata …”
Con un po’ di fantasia, non lo vedo male come paragone con la storia della Open Arms.
E sì … dei sequestrati, in effetti c’erano … i c.d. “naufraghi”, e cioè quelli che oggi chiamano migranti … salvati dalle benefiche navi ONG (che a me ricordano tanto le navi negriere dell’800, che portavano schiavi nel Nuovo Continente).
E però che facciamo?
Indaghiamo loro, che so, magari per riduzione in schiavitù, traffico di esseri umani, associazione per delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina?
O sequestro di persona?!
E sì perché, a ben vedere, se quelli che li hanno “salvati”, invece di portarli … ma subito, perché un naufrago si porta subito … al sicuro … più che in un porto sicuro … che poi, stando almeno alle cronache, sembrerebbe che siano loro a decidere quale sia sicuro e quale no … come si configura il loro di comportamento?
E nooo … poverini … quelli sono buoni … non si può.
Si, vabbè, sta uscendo fuori anche che quel Casarini, che con modi leggermente diversi da quelli di un vero gentiluomo, ci ha fatto ben capire, grazie a quel video che gira in rete, come li vede questi “poverini”, e come li tratta, con tono imperioso e tutt’altro che affratellato, ordinando come disporre i poveri “naufraghi” … così, giusto per far venir meglio le riprese …
Lasciamo pure da parte il problemuccio dei soldini che, sempre stando a quel che scrivono i sempre ben informati giornalisti, sembrerebbe siano transitati in questa vicenda dai tratti così umani … da non dimenticare però gli Euro …
Ci sono infatti indagini sui movimenti di denaro … non poco … intorno a questi “salvataggi” …
E che sarà mai …
In fondo un colpevole per antonomasia, quasi cucito su misura, c’è già …
Ed ecco che si lava anche qui l’onta … di traverso magari, come Don Bastiano, ma non vorremo metterci a sottilizzare su questo, no …
È l’ex ministro degli Interni, Matteo Salvini, un leghista … quindi, per definizione, un razzista, fascista, omofobo … e Dio (forse, ma non ci giurerei) sa che altro …
È perfetto per essere il colpevole di questi crimini contro l’umanità … chi meglio di lui?
E poi, vuoi mettere, con tutte le chiacchiere, i dibattiti, gli interventi tecnici (o pseudo tali), di soggetti che di tutto sono esperti (forse) … meno che di diritto (Oddio qualcuno di loro, un pochino almeno dovrebbe masticarne, essendosi trovato in qualche occasione indagato) … su un tema così impellente, come quello dell’immigrazione …
Lasciamo però perdere anche quel che dicono i vari esperti … sanno loro di cosa, anche perché, in più di qualche caso si scopre che … tutto hanno fatto nella vita … meno che lavorare, e non li nominiamo neppure … non per timore di denunce o di richieste risarcitorie, che sembra esser diventato il passatempo preferito per molti di loro, ma, molto più banalmente, perché ci mancherebbe pure di fargli pubblicità … gratuita.
Un malinteso senso di democrazia, liberamente interpretata da alcuni conduttori, sia di un versante che dell’altro, seppur con non poche significative differenze, pensa che si debba dare spazio a tutti, e quindi anche a chi propugna le idee più bislacche, nonostante spesso suscitino un senso di ribrezzo in gran parte di chi ha la ventura … o sventura … di starli a sentire.
Secondo altri invece, ci vorrebbe una sorta di filtro preventivo al libero sproloquiare, impedendo a chi la pensa diversamente da loro, non già di parlare, ma anche di comparire in tv.
Altri ancora li utilizzano come provocatori e supporters dell’aggressione, solo verbale, almeno per il momento, che hanno pianificato, invitando questo o quel personaggio politico di idee diverse dalle loro, spesso ottenendo, mal per loro, l’effetto contrario
Così, sul tema della c.d. immigrazione, che immigrazione poi non è affatto, come solo guardando questo fenomeno inventato a tavolino, pianificato e messo in pratica per ben altre finalità, facilmente identificabili, si sono sentite tante e tali di quelle amenità, da lasciar veramente di stucco.
Di stucco … non per ingenuità o sprovvedutezza, ma perché lo stupore è che, immaginando che si facciano la barba la mattina, almeno gli uomini, sembra incredibile che, nel vano tentativo di sfuggire al proprio sguardo mentre si rasano, il rasoio sfugga di mano per la vergogna, così tagliuzzando la faccia dell’impudente, e lasciando tracce visibili sul volto di chi, nell’intimità delle abluzioni mattutine, dovesse, hai visto mai, provare quel sentimento che un tempo di sintetizzava con una sola parola … vergogna!
Scherzo ovviamente … non credo che chi ha il coraggio, a volerlo così chiamare, anche se forse sarebbe più adeguato chiamarlo improntitudine, di dire certe abnormità, abbia vergogna di sé.
Alcuni di loro, senza farne i nomi … per quel discorso della pubblicità gratuita, e sì che me ne verrebbero di nomi … il problema lo hanno risolto facilmente …
Portano la barba lunga, così non debbono guardarsi in faccia, e correre il rischio di tagliarsi … hai visto mai colti da folgorazione e resipiscenza …
Lasciamo perdere, mi sono dilungato anche troppo, per disquisirne oltre, e andiamo ai fatti.
Nel titolo ho scritto che ha ragione la Procura di Palermo, perché nel caso della Open Arms, come viene ormai identificato, il reato di sequestro di persona c’è … e lo confermo.
Pensate che voglia dire con questo che Matteo Salvini, che ha agito quale ministro degli Interni di un Paese le cui leggi proibiscono l’ingresso sul territorio nazionale a chi non ne abbia titolo, sia colpevole?
Assolutamente no.
E questo per una serie di ragioni, che sintetizzo brevemente, tanto per non perder troppo tempo su un aspetto che ritengo assai deviante, perché in questa storia, di polpa ce n’è, e neanche poca … e pure di reati, se poi non vogliamo proprio girare la testa dall’altra parte.
Primo, perché un atto, posto in essere da un Ministro nell’esercizio delle sue funzioni, è un atto politico, o meglio di governo, e come tale insindacabile, almeno secondo la legge italiana, e non secondo l’originale interpretazione che da qualche anno ne danno alcuni magistrati. E poi, per un dato fattuale, ed essenziale, ancorchè almeno apparentemente non visto da nessuno.
Perché possa ravvisarsi l’esistenza di una condotta che realizzi un sequestro di persona … occorre privare “… taluno della libertà personale” … almeno così dice l’art. 605 del codice penale …
Proverò però a spiegarmi meglio, con un paio di esempi.
Se vieto l’ingresso a casa mia a qualcuno, che mi si mette a stazionare sul pianerottolo, e che è quindi libero di andare dove gli pare, può dirsi che lo ho sequestrato?
E ancora, i negozianti che vietano l’ingresso al loro locale a chi non indossa la mascherina, sarebbero rei di sequestro di persona?
Mi si potrebbe rispondere, ma quei poveretti sono stati salvati da un naufragio.
Ora, a parte che “naufragio” (almeno finchè la pasionaria dei diritti delle donne, quando sono gli altri a non rispettarli, secondo lei, non sarà riuscita nel subdolo intento che sta perseguendo di demolizione della lingua italiana), significa qualcosa di assai diverso da come lo raccontano i media, e i “salvatori”, che non salvano affatto qualcuno in difficoltà, ma che vanno a prelevare la merce, umana, direttamente in vicinanza ai luoghi di partenza, o, quando qualcun altro li ha condotti in vicinanza delle acque italiane, attraverso semplici trasbordi … che accade, da sempre e in tutto il mondo, in caso di un vero naufragio?
Semplicissimo … si fa rotta per il porto più vicino, e si sbarcano i malcapitati “naufraghi” … quelli veri intendo ovviamente.
Ma se un facoltoso tedesco o australiano, o quel che vi pare, fa naufragio con il suo lussuoso yacht in acque italiane, dopo esser stato “salvato” (lui sì), viene condotto a terra e accudito … e poi?
Se ne torna da dove è venuto!
Nel caso della Open Arms (di nazionalità spagnola, e proprietà tedesca), come del resto in quasi tutti gli altri gestiti da questi “benefattori”, sembrerebbe che i fatti siano andati assai diversamente.
Lasciamo pure da parte il dettaglio che quando si sale a bordo, di una nave o di un aeromobile, si entra nel territorio dello Stato di bandiera, con tutte le conseguenze che ne derivano.
Lasciamo stare che porti molto più vicini ce ne erano … (e, per carità di Dio, piantatela con la solita solfa del “porto sicuro” … anche perché, di questi tempi ci vuole davvero coraggio a definire sicuro un porto italiano, e cioè il porto di un Paese che ha il coprifuoco notturno, il divieto di uscire di casa in molte regioni, il divieto di spostamenti fuori dal proprio Comune, e via dicendo) …
E lasciamo perdere anche l’aspetto che riguarda Salvini, e andiamo a vedere se per caso non ci sia davvero qualcuno che ha privato qualcun’altro “… della libertà personale”.
Voi non ne scorgete nessuno?
Io si!
Facciamo un altro esempio, così ci capiamo meglio.
Se putacaso mi avventurassi a bordo di un gommone o di una barca, che so, da Fiumicino verso il largo, magari con l’idea di arrivare a Ponza, che non è poi così lontana, e faccio naufragio, chi mi viene a salvare, dove mi porta … dove voglio io … dove vuole lui … o dove dicono le leggi e i trattati?
Se naufrago dinanzi alla Libia … mi portano in Italia.
Se naufrago dinanzi a Fiumicino … lì mi riportano!
Qualcosa non torna …
Torniamo però ai fatti.
La benemerita ONG, “salva” dei poveracci buttati alla ventura nel Mediterraneo.
Li carica a bordo … e decide lei dove portarli.
Tutto normale?
Qualcuno pensa che ci sia stato un sequestro di persona?
Beh, allora procedete … ma nei confronti di chi lo ha realizzato … non del primo nemico che passa …
E allora, una prece … una sola … piantatela … che sta cominciando anche ad annoiare questa miserabile sceneggiata … che però tanti denari costa al Paese.
Piuttosto, alla Corte dei Conti l’idea di dare un’occhiatina su come si spende il denaro pubblico … proprio non viene?!